«L’Italia sta facendo la sua parte in maniera chiara e responsabile, promuovendo e perseguendo gli obiettivi della transizione ecologica ed energetica, così come richiesto a livello europeo ed internazionale. Il nostro è un approccio nel segno della neutralità tecnologica, che ci legittima a studiare e misurare ogni tipo di approvvigionamento energetico oggi disponibile. Val la pena ricordare che nel nostro Paese, nel 2023, l’emissione di CO2 ha registrato un calo del 6%». Così il deputato Mauro Rotelli, presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera, che ieri è intervenuto ad Atreju 2024, nell’ambito del dibattito "Nucleare e rinnovabili: la via italiana per l'energia del futuro". «Non possiamo restare inermi o, peggio, ostaggio di qualcun altro come dimostra la geopolitica recente, al contrario dobbiamo garantire il nostro fabbisogno energetico, disegnando nuove rotte di approvvigionamento e opportunità di sviluppo di fonti pulite, come dimostrato dal Piano Mattei», ha concluso Rotelli. Al dibattito, moderato dal giornalista Nicola Porro, sono intervenuti il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin; il segretario di Azione, Carlo Calenda; Maria Chiara Carrozza, presidente Cnr; Flavio Cattaneo, amministratore delegato Enel; Daniela Gentile, ad di Ansaldo Nucleare; e l’ex ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio.

Atreju, la manifestazione politico-culturale iniziata domenica 8 dicembre al Circo Massimo, si concluderà domani con l’intervento della premier Giorgia Meloni, previsto per le 12,15. Prima del presidente del Consiglio, a prendere la parola sarà la vicepresidente del Parlamento europeo, Antonella Sberna. Mercoledì scorso, erano invece intervenuti Riccardo Ponzio, presidente di Azione Studentesca e Daniele Sabatini, capogruppo Fdi in Regione. Un poker d’assi tutto viterbese, che certifica il peso politico della Tuscia nell’ambito del panorama nazionale; così come la presenza, ad Atreju, di decine di amministratori e militanti conferma quanto il partito sia radicato nel territorio.

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