CIVITAVECCHIA – Non si arresta la polemica sul tema dei rifiuti, accesa dalle recenti dichiarazioni dell’assessore all’Ambiente Stefano Giannini in consiglio comunale, che ha rilanciato la necessità di realizzare un impianto aerobico per il trattamento dell’umido, al fine di chiudere il ciclo dei rifiuti in città e ridurre i costi della Tari. Una proposta che ha immediatamente suscitato la reazione dell’ex vicesindaco Manuel Magliani, che ha criticato duramente l’assessore: «Hai commesso un errore clamoroso con queste dichiarazioni, che potrebbero essere usate contro il Comune nel corso del giudizio». Magliani ha anche ribadito che il nuovo impianto potrebbe agevolare indirettamente la costruzione del contestato biodigestore anaerobico da 100.000 tonnellate, contro cui il territorio si sta battendo.

Giannini ha proseguito il suo attacco a Magliani, accusandolo di incoerenza: «Nel tuo piano triennale delle opere era previsto lo stesso tipo di impianto. Era una crisi mistica o ti eri dimenticato di averlo scritto?». L’assessore ha poi rincarato la dose, aggiungendo: «Nemmeno leggevi i piani triennali prima di adottarli e votarli? Fantastico».

Magliani ha replicato sostenendo che quelle riportate nel piano triennale erano indicazioni di vecchie amministrazioni e che avrebbero dovuto essere rimosse: «Avevi l’occasione per dire no! Per incidere e cambiare le cose, invece ti sei fidato dei riporti di anni e anni».

Nel botta e risposta è intervenuto anche l’ex sindaco M5S Antonio Cozzolino, che ha smentito le affermazioni di Magliani precisando le differenze tra il progetto della sua amministrazione e il successivo: «Eh no, manco per niente. Il nostro era un compostaggio aerobico da 10.000 tonnellate annue per il comprensorio, niente digestori anaerobici. La Regione sapeva che, se ci fossero stati i fondi, avremmo realizzato noi un TMB (trattamento meccanico biologico) a Bocca di Discarica, sempre per il comprensorio, con una capacità massima di 30.000 tonnellate». Magliani ha replicato: «Era lo stesso del piano triennale cui fu attualizzata la cifra e messo impianto generico ma nasce da lì e così è rimasto. Oggi dichiarare che si vuole fare un impianto è qualcosa di autolesionistico. Non ho detto che tu avevi messo il biodigestore leggi bene. Chi ci rappresenta dovrebbe dire fino a che non viene scongiurato il biodigestore che non vuole alcun impianto diversamente si apre la porta principale a questa ennesima servitù»

La polemica, che vede ormai schierati tre protagonisti, continua ad agitare il dibattito politico cittadino, in un momento particolarmente delicato per Civitavecchia, stretta tra la necessità di gestire i rifiuti in modo autonomo e il rischio di nuove servitù ambientali che il territorio non è disposto ad accettare.

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