«La Lega è impegnata da tempo con numerose iniziative per sensibilizzare la comunità istituzionale e cittadina nei confronti delle energie rinnovabili, alle quali siamo naturalmente favorevoli, purché questa rivoluzione, che nasce sotto i buoni auspici della tutela del pianeta, non si risolva in un’aggressione distruttiva del territorio, per cui ne deriverebbe un evidente controsenso che farebbe decadere le nobili motivazioni per cui essa è iniziata. Accogliamo con grande soddisfazione la sentenza del Tar favorevole alla delibera 171 della giunta Rocca che fissa i criteri da seguire per il rilascio delle autorizzazioni per le fonti energetiche rinnovabili. Un atto di cui c’era urgente bisogno». Così la segreteria provinciale della Lega, che aggiunge: «Un segnale verso la difesa del territorio che il centrodestra alla regione Lazio ha voluto e saputo dare in maniera ferma e decisa, a poco tempo dal suo insediamento, dimostrazione della priorità con cui la problematica che investe in maniera particolare la Tuscia, è stata affrontata. Il gruppo locale della Lega plaude con entusiasmo a questo importante tassello che viene posto su una strada che abbiamo battuto con coraggio fin dall’inizio, rivolgendo appelli a tutto il centrodestra e a tutti i livelli istituzionali, affinché l’assalto alla Tuscia dell’impiantistica energetica di nuova generazione, venisse imbrigliato dentro regole precise a salvaguardia del nostro paesaggio unico e meraviglioso. A questo proposito - prosegue la nota - la Lega continuerà a portare avanti le richieste dei tanti sindaci, amministratori e associazioni affinché questo percorso di regolamentazione che, ci auguriamo, possa porre un limite all’aggressione lanciata alla Tuscia, prosegua anche presso il Mase dove sappiamo oramai arrivano la gran parte delle richieste di autorizzazione. Siamo fiduciosi che anche da qui arriveranno le risposte attese, con l’avvio di un tavolo che molti sindaci hanno richiesto. Da parte nostra continueremo a sensibilizzare le comunità locali sulle sfide del futuro, affinché siano partecipi e consapevoli del destino dei loro territori», conclude la Lega.

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