LADISPOLI - Da un lato l’assenza di segnaletica orizzontale e verticale, dall’altra parte gli scavi per il passaggio della fibra ancora lì in bella vista.
Il partito democratico locale torna a puntare i riflettori sulle condizioni delle strade cittadine. Voragini e solchi, ricoperti nella maggior parte dei casi solo con un po’ di terriccio, la fanno da padrone ormai nella maggior parte delle arterie cittadine. Sono lì «da più di un anno», denunciano i dem.
«La dita esecutrice aveva ed ha l’obbligo di ripristino immediato delle tracce - spiegano-: in realtà quasi tutte le tracce sono scoperte e senza asfalto». Conseguenza di ciò: strade dissestate che potrebbero causare problemi all’incolumità degli automobilisti, ma ancor più degli amanti delle due ruote (motorini ma anche biciclette). «Perché - si chiedono dal Partito democratico - sindaco e assessore non fanno intervenire tecnici comunali e Vigili per multare le ditte e ottenere i ripristini?».
A lamentarsi non sono solo gli esponenti del partito di opposizione, ma anche privati cittadini: «Tra la mancata copertura delle tracce e il costante e continuo abbandono delle strade in Caere Vetus, ormai non sappiamo più a che santo affidarci - scrive il signor Enrico - Mentre scrivo stanno riasfaltando via Enrico Toti, una goccia in mezzo ad un oceano chiamato periferia di cui tutti ne parlano, pochissimi ci vivono e quasi nessuno ci mette le mani».
“Cantieri” aperti che vanno ad aggiungersi a quelli della ciclopedonale ancora in corso d’opera. Fari puntati ancora su via Venezia dove i lavori, dopo mesi, non sono ancora terminati. Così come si attende ancora il completamento del nuovo lungomare (che dovrebbe arrivare a collegare il lungomare Marco Polo alla Baia). Lavori, questi ultimi, interrotti nel periodo estivo per non intralciare il lavoro dei gestori degli stabilimenti balneari in piena stagione. «Siamo come Roma! Un cantiere continuo», si sfoga il signor Flavio.

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