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Un coup de theatre degno del personaggio: Vittorio Sgarbi “irrompe” nel consiglio comunale quando si è appena discusso del “caso Bruzziches”. Una presenza che non era attesa, né prevista. A sollecitare l’assessore alla Bellezza, alla sua seconda apparizione in consiglio comunale, è la consigliera del Pd, Lina delle Monache, che a gennaio l’aveva definito assenteista. «Qual è la sua programmazione per l’assessorato a lei assegnato nel triennio 2024-25-26?» gli chiede la consigliera.
«Non è questa la ragione per la quale oggi sono qui, ma è certamente una richiesta legittima - risponde Sgarbi - La bellezza è una situazione e non una realtà, il mio è un assessorato senza un bilancio e senza portafoglio e io sono un assessore senza indennità». L’assessore alla Bellezza elenca quindi tre mostre: «La prima è incentrata su Antonio Ligabue e Bonaria Manca, ho già chiamato il vescovo per chiedere di riproporla a Palazzo dei Papi come nel 2010. Insieme al direttore dei musei statali del Lazio, inoltre, ho pensato ad un’esposizione sul ‘400 viterbese, con al centro la figura di Lorenzo da Viterbo nel 2025. Entro il 2026, invece, spero di farne una sulla scuola di Caravaggio relativa al periodo barocco a Viterbo. L’idea è quella di incentrare il 2025 sul Rinascimento e il2025-2026 su Caravaggio nel Viterbese». Alle mostre si affiancherà anche il Festival della Tuscia: «Un appuntamento di grande prestigio, con musicisti di alto livello ed una serie di concerti tra Bolsena, l’isola Bisentina, Vallerano, Sutri, Caprarola a Bagnaia». Sgarbi ha detto che si tratta di «azioni pesanti nella quale la precarietà dell’assessorato alla bellezza è la sua condizione genetica. Queste proposte troveranno un consenso, mi auguro, in un pubblico che non ha avuto mai in Viterbo un luogo naturale come si è visto dagli esiti, inferiori alle aspettative, di un Michelangelo straordinario