LADISPOLI - Iter burocratici a rilento. Dal restyling di Torre Flavia, all'avvio del progetto anti erosione davanti le coste ladispolane fino ad arrivare al cine teatro la cui gestione è stata affidata a un privato ma che ad oggi, a distanza di anni, è ancora chiuso con i lavori che attendono di essere terminati. A puntare i riflettori sulle opere ancora in fase di esecuzione è il consigliere comunale e segretario del Partito democratico, Crescenzo Paliotta (dal minuto 11 del video). Fari puntati sul restyling di uno dei simboli della città balneare: Torre Flavia. «I fondi per il suo restauro - ha detto nel corso di News&Coffee - sono disponibili da ben sei anni. Spesso si dà la colpa alla burocrazia ma ci sono autorizzazioni da richiedere, conferenze dei servizi da convocare e se si tarda in queste "operazioni" poi non si può dare la colpa al Ministero o agli altri Enti. Sono passati sei anni - ha proseguito ancora Paliotta - questo vuol dire che si è andati troppo lenti».

«L'ufficio Lavori pubblici sta mettendo in campo tutte le azioni necessarie al fine di far avviare i lavori», è intanto la replica degli amministratori di palazzo Falcone.

E poi il cine-teatro Massimo Freccia. «Sui lavori non è stata mai fatta chiarezza», ha commentato il dem. Sulla struttura è stato peraltro presentato un esposto alla Corte dei Conti da parte dei consiglieri d'opposizione. Un atto che per Paliotta dovrebbe «tendere a far riflettere chi può avere gli strumenti di intervento che si è data una struttura, che supera il valore di 4 milioni, a un privato che non ha pagato un euro al Comune e che da 5 anni tiene in ostaggio questa struttura».


Tornando poi alla costa ci sono i lavori anti erosione da tempo attesi da gestori degli stabilimenti e dai bagnanti. «Capisco la difficoltà di mettere in atto un progetto così complesso ma in sei anni si poteva essere più veloci. Le procedure - ha spiegato Paliotta - stanno andando avanti con le conferenze dei servizi ed è presumibile che si inizierà dopo l'estate». Ancora una volta, dunque, per il segretario dem «con notevole ritardo».

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