«Nessuna nascita di un partito ‘Noi con Vannacci”. Sono stato eletto con la Lega e faccio parte del gruppo dei Patrioti all’Europarlamento».

È l’affermazione categorica del generale Roberto Vannacci durante la due giorni viterbese, organizzata dal già senatore Umberto Fusco. Molte le persone che lo hanno accolto con una standing ovation ieri sera all’hotel Salus Terme per la conclusione dell’evento. Tra il pubblico esponenti della Lega, rappresentanti delle associazioni “Il mondo al contrario” e “Norma Cossetto”, simpatizzanti e in prima fila l’ex sindaco di Roma ed ex ministro dell’Agricoltura Gianni Alemanno. Durante gli incontri pomeridiani previsti nel programma della manifestazione è intervenuto anche il presidente della Provincia Alessandro Romoli. Appena arrivato in sala, nel tardissimo pomeriggio, Vannacci è stato preso d’assalto dai molti giornalisti di quotidiani ed emittenti televisive nazionali che in questi due giorni hanno stazionato a Viterbo.

55 anni, di cui 37 passati in divisa, il generale è approdato a Bruxelles forte di una valanga di preferenze, tanto da essere risultato secondo solo a Giorgia Meloni. Un risultato ottenuto grazie «alla promozione fatta al mio primo libro ‘Il mondo al contrario’ dai giornali nazionali» ha sottolineato. E in merito alle accuse di xenofobia e omofobia che gli sono piovute addosso dopo la pubblicazione ha tenuto a sottolineare che due intellettuali di sinistra «dopo averlo letto» hanno dichiarato che non c’era nulla di strano perché conteneva «argomenti banali». «Non c’è nulla di rivoluzionario» ha rimarcato per poi sottolineare che anche il secondo libro ‘Il coraggio di vincere’, grazie ai detrattori, sta riscuotendo ottimi riscontri. Poi sollecitato sulla Ue ha spiegato: «Il nostro programma non è euroscettico ma con la governance a leadership socialdemocratica l’Europa non è mai stata così povera e così insicura. Noi vogliamo un’Europa più sicura e più ricca perché i diritti hanno anche un costo sociale. E la ricchezza consente di aumentare e applicare i diritti alla vita, alla salute, al lavoro». Ha quindi espresso perplessità sugli «strani meccanismi europei che non rispettano la volontà degli elettori, spostata a destra, nella formazione della commissione voluta dalla Von der leyen».

E parlando del suo operato come esponente dei Patrioti ha reso noto di aver impedito la bocciatura dei fondi per Frontex da parte della sinistra italiana: «Per loro gli immigrati non sono un problema». Sollecitato poi sullo stato di salute del governo italiano: «È buono e durerà fino al termine del mandato». E sullo jus scholae, al momento pomo della discordia nel governo: «No al meccanismo automatico. Il conferimento della doppia cittadinanza deve essere motivato dal perché scopro in quella persona un valore aggiunto per la nazione».

Nel suo programma e in quello dei Patrioti si parla anche di favorire la natalità perché «l’aspetto demografico è ricchezza per il Paese, altrimenti siamo in crisi. E per favorirlo serve un supporto economico alle famiglie. Mi rifiuto di accettare che se in Italia non facciamo figli li importiamo da altri Paesi» ha tuonato tra gli applausi dei presenti.