VETRALLA - L’opposizione torna all’attacco dopo il consiglio comunale richiesto sul bilancio della Vetralla Servizi, che si è svolto mercoledì.

«Più e più volte nei vari consigli comunali avevamo chiesto informazioni e notizie sul bilancio della società in house, sui contratti di servizio ma non avevamo mai ricevuto le informazioni richieste. Per questo si è dovuto ricorrere alla estrema ratio che ci permette la legge nazionale: chiedere un consiglio comunale. Nella richiesta si chiedeva di essere informati sull’approvazione del bilancio 2022, di avere una relazione da parte del Presidente della Vetralla Servizi e che questi fosse presente per illustrare la situazione. Non avevamo indicato nessun nominativo sul presidente in attesa che il Sindaco ci desse le spiegazioni e illustrasse la situazione e le nomine che aveva, pur sapendo dalle chiacchere di strada e dai bandi firmati e pubblicati, chi fosse l’attuale presidente. Ebbene, in consiglio si è svolta una pagina davvero imbarazzante della storia della Vetralla Servizi e purtroppo si è avuta la dimostrazione di una maggioranza incapace e inconsapevole delle sue azioni. Ma andiamo per ordine», scrivono in una nota i consiglieri Tosini Flaminia Postiglioni Carlo Palombi Anna Maria Pasquinelli Enrico Marconi Paola. «Prima di tutto si è dovuta constatare l’assenza del presidente, il sindaco ha comunicato di aver invitato i presidenti (passati ed attuale) ma in aula, puntuale e attento ai lavori c’era solo il dottor Roberto Crescenzi che era stato nominato ed espressione della precedente amministrazione!. Nessuno dei presidenti nominati da questa amministrazione si è degnato di partecipare al Consiglio. Si è poi chiesto di conoscere se il bilancio della Vetralla Servizi srl fosse stato approvato, richiamando le disposizioni del codice civile che stabiliscono al 30 aprile i termini per l’approvazione, dilazionabili fino al 30 giugno. La richiesta era motivata dal fatto che in consiglio comunale non era passato alcun atto in merito. Si precisa che la Vetralla Servizi è una società a intero capitale pubblico, e se deve rispettare le norme da codice civile come una società privata, contemporaneamente deve anche rispettare le esigenze derivanti dal fatto che il socio unico sia un soggetto pubblico come il Comune. Infatti nel 2017 fu necessario adeguare lo Statuto e il Regolamento della Vetralla Servizi per rispettare le disposizioni della riforma e gli aspetti regolamentari anche sul controllo dell’Anac. Le delibere, 45 e 46 prevedevano diversi adempimenti, tra i quali: il consiglio comunale deve prendere atto del bilancio della società in house. Il presidente deve essere nominato con delibera di giunta. Il piano industriale valido per il triennio deve essere approvato entro il 15 luglio. Non avendo visto nessun atto ci siamo preoccupati della regolarità delle procedure e purtroppo siamo venuti a sapere che il sindaco Aquilani, come rappresentante del socio unico, ha approvato il bilancio ma non si è preoccupato di portarlo all’attenzione del consiglio comunale e non lo ha nemmeno detto come sua comunicazione all’inizio dei consigli comunali. Si badi bene, non è una mera formalità, un adempimento burocratico, come qualcuno può insinuare per giustificare questa omissione. L’adempimento è sostanziale perché il bilancio della Vetralla Servizi è legato a doppio filo al bilancio del Comune, ed il socio unico deve sapere e di conseguenza essere responsabile dell’andamento della sua società. Abbiamo così appreso che il bilancio era stato approvato lo scorso 27 aprile. Assessori e consiglieri si sono precipitati a raccontare che il bilancio 2022 presentava un utile di circa 40mila euro a dimostrazione della loro capacità (si precisa che tra le righe è emerso che l’utile deriva in realtà da risparmio sulle spese di personale) tentando così di sminuire la portata del mancato adempimento. Durante il consiglio, è emerso chiaramente, non conoscevano né lo Statuto, né il Regolamento della Vetralla Servizi, visto che nemmeno il presidente è stato nominato con delibera di giunta come invece previsto e non con decreto del sindaco. Qui la sprovvedutezza di questa maggioranza è emersa senza alcuna possibile scusante. Infatti alle domande sul nuovo presidente, l’assessore Zelli ha detto al microfono, e la registrazione lo dimostra, che si è stato nominato il nuovo presidente (Santino De Rinaldis) ma questi non ha ancora sciolto la riserva. Ma come? Risulta in visura camerale, risulta come firmatario di bandi della Vetralla Servizi sull’albo pretorio e ancora non ha sciolto le riserve? Ma in che mondo vivono questi signori? Pensano forse che le responsabilità sono come un file che si può cancellare e riscrivere senza che ci siano conseguenze? O che si possono dire impunemente cose oggettivamente non vere? Insomma mentre il precedente presidente Marco Palombi nel bilancio che ha presentato il 27 aprile cita correttamente le due delibere del 2017, essendone quindi a conoscenza, l’amministrazione di Sandrino Aquilani si è dimostrata un po come l’Armata Brancaleone. Questo preoccupa noi consiglieri di minoranza. Non siamo affatto contenti degli errori della maggioranza, perché gli errori fatti si ripercuotono sui servizi, sui lavoratori, sul bilancio. Siamo seriamente preoccupati che questo procedere nell’approssimazione e nell’evidente non rispetto delle regole, possa portare danni al Comune ed alla sua società. Non ci dimentichiamo la diffida del Prefetto all’approvazione del rendiconto che doveva essere approvato entro il 30 aprile. Le allergie alle regole cominciano ad essere davvero tante», concludono i consiglieri.