È stata firmata l’ipotesi di rinnovo del Ccnl per i lavoratori portuali. Dopo un anno di trattative intense e complesse, un percorso segnato da interruzioni e scioperi. Le associazioni datoriali Assiterminal, Assologistica, Assoporti e Fise-Uniport, insieme ad Ancip, hanno siglato l’accordo con i segretari nazionali e le delegazioni territoriali di Filt Cgil, Uiltrasporti e Fit Cisl. Ora seguiranno le assemblee dei lavoratori e i referendum per la definitiva approvazione. Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha seguito attentamente le trattative «mostrando sempre disponibilità al dialogo, anche nei momenti di massima tensione», si legge in una nota. «Il contratto di lavoro dei porti è un elemento fondamentale per regolare l’occupazione e la produttività delle imprese e dei terminal portuali. Questo risultato, atteso da mesi, è il frutto dell’impegno e della responsabilità di tutte le parti coinvolte», ha commentato il vice ministro Edoardo Rixi.

«Siamo lieti della soluzione che finalmente è stata trovata, grazie ad un responsabile e intenso lavoro tra le parti firmatarie. È prevalso il senso di appartenenza ad un comparto sempre più strategico che sta vivendo una profonda trasformazione, come abbiamo avuto modo di sottolineare in diverse occasioni, e siamo fiduciosi del buon esito anche degli ultimi passaggi deliberanti di ciascuna parte» ha commentato il Presidente di Assoporti, Rodolfo Giampieri, a margine della firma. «L’importanza del valore e della centralità delle lavoratrici e dei lavoratori dei porti è stato l’elemento caratterizzante della trattativa tra Organizzazioni Sindacali e Associazioni datoriali» ha concluso Giampieri.

«Il Ccnl dei porti, scaduto il 31 dicembre 2023 si è rinnovato con decorrenza dal 1 gennaio 2024 e durata fino al 31 dicembre 2026 e riguarda circa 18 mila portuali – spiegano Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti – l’intesa è stata sottoscritta con le associazioni datoriali Assoporti, Assiterminal, Assologistica e Fise Uniport e alla presenza di Ancip dopo un lungo confronto durato 11 mesi ed un rush finale di 30 ore di trattativa. L’ipotesi di rinnovo con un aumento a regime di 200 euro sulla parte retributiva e 120 euro annue di welfare con 600 euro di vacanza contrattuale permette il recupero del potere d’acquisto del salario delle lavoratrici e dei lavoratori fortemente eroso in questi ultimi anni dove si è registrata un’alta inflazione. Inoltre, è stata riconosciuta una giornata di ferie a partire dal 2025 e una rivalutazione degli scatti di anzianità. A valorizzare ancor più il contratto - evidenziano Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti - è stato inserito l’elemento di salvaguardia retributivo da riconoscersi dal 2027 qualora il prossimo rinnovo non avvenisse nei tempi prestabiliti. Ora, come da consuetudine – hanno concluso i sindacati – la parola passa alle lavoratrici ed ai lavoratori chiamati a ratificare l’intesa».