Grandissima festa al geodetico Ferrero Medici per celebrare il ritorno della squadra maschile dell’As Gin in serie A1. Ora si può dire, i ragazzi di coach Tommaso Pampinella hanno dominato il campionato, con un primo e due secondi posti ottenuti in pedana, anche se il risultato vero parla anche di una decima posizione per via del giallo Larduet. La squadra è formata dal capitano Manrique Larduet, Andrea Russo, Simone Versace, Lorenzo Santandrea, Samuele Natali, Simone Mattaliano, Matteo Borriello, Gioele Lazzari. Il piccolo evento si è tenuto in palestra, con il presidente Pierluigi Miranda più scatenato che mai per rendere omaggio ai suoi ragazzi, che hanno fatto qualcosa di meraviglioso. Di fronte ad un corposo pubblico, formato dai ragazzi del vivaio e dalle ragazze del settore femminile, tra cui le ginnaste della prima squadra July Marano, Naomi Pazon, Emma Recchia e Nunzia Dercenno, si è vissuto un momento conviviale, concluso con il lancio di palloncini tricolori verso l’alto. «Il percorso è stato lungo – afferma il tecnico Tommaso Pampinella – ma fino a un certo punto, perché sono passati pochi anni dalla nostra ripresa. Ogni giorno è stato importante per noi. Abbiamo lavorato tutti i giorni in palestra, a testa bassa, lottando gara dopo gara. Ed alla fine il risultato, da quello che abbiamo visto, sembra che è venuto fuori. Vincere da atleta o da allenatore, sono due cose diverse. Prima dicevo sempre che il merito era sempre dei ginnasti ed ero sempre dalla loro parte. Lo sono ancora adesso, ma mi rendo conto che viverla da allenatore è diverso, ho avuto delle grandissime soddisfazioni. Non so se sono emozioni diverse, ma sono bellissime entrambe. Le sensazioni che ho provato a Desio quest'anno erano praticamente le stesse. Abbiamo due individualità molto forti, come Manrique Larduet ed Andrea Russo. Manrique è un fuoriclasse, forse il ginnasta più forte che abbia mai visto gareggiare. Ho avuto l'onore di portarlo in gara, così come Andrea Russo. Il resto sono ginnasti con una passione enorme per la ginnastica, uniti da un senso di squadra enorme, che mi rendo conto che negli ultimi anni sono riuscito a plasmare abbastanza bene. La strategia è stata quella di cercare di creare un gruppo affiatato il più possibile, che possa sostenersi l'uno con l'altro. Ho voluto ricreare lo spirito che si può portare nei vari sport di squadra, come ad esempio il rugby, che ho sempre preso come spunto e come punto di riferimento, rispetto ad una ginnastica artistica, che, invece, è molto individuale. In questi casi il fattore squadra è contato tantissimo e ha portato i suoi frutti. Quindi, a parte le individualità molto forti che abbiamo avuto, il gruppo è stato molto unito e anche se non ci sono stati degli atleti che prevalevano in maniera esagerata, siamo riusciti comunque ad arrivare davanti a tutte quante le squadre d'Italia». Grandissima euforia anche per i vertici societari del club di via delle Sterlizie. «Ormai ci siamo abituati a non ricevere attenzione e sostegno da parte di nessuno – sottolinea il presidente dell’As Gin, Pierluigi Miranda – prima o poi qualcuno si sveglierà e capirà che, forse, siamo la società più forte in Italia, con squadra maschile e femminile in serie A1. Ma la cosa più bella è che comunque ho notato che il gruppo è stato ritrovato, grazie al grande lavoro di Tommaso Pampinella, che è riuscito a rimetterlo insieme ed a ricreare uno spirito di squadra veramente importante. I ragazzi si divertono ed è quello che ci piace. Non c'è lo stress di arrivare ad altissimi livelli, ma i risultati comunque arrivano. Non sono una persona che perde mai la speranza, perché nel mio spirito sono molto ottimista. Aver dovuto rinunciare qualche anno fa alla partecipazione alla serie A1 è stato doloroso, anche perché avevamo uno squadrone, ma allo stesso tempo abbiamo potuto permettere agli atleti di poter prendere un compenso da altre società, che in quel periodo, dopo il Covid, avevano più disponibilità economica. Noi siamo stati veramente martoriati, perché quel momento me lo ricorderò per sempre, avevamo la palestra praticamente chiusa con zero entrate ed il solo settore agonistico che poteva andare avanti. Questo voleva dire tenere un impianto di 2400 m² aperto con tutti i problemi e i costi che avevamo, con il sostegno anche per gli istruttori. Ce l'abbiamo fatta, abbiamo superato quel periodo. Questa è stata una bella scommessa, abbiamo avuto anche la fortuna di avere due ginnasti molto promettenti e molto bravi, come Larduet e Russo, che potranno ancora migliorare e il prossimo anno affronteremo la nuova serie A1 con lo spirito giusto, perché è questo lo spirito che bisogna avere e Tommaso Pampinella è riuscito ad amalgamare e a creare un gruppo veramente unico. Io mi diverto con loro, sono ritornato bambino e mi piace tornare a fare le trasferte con i ragazzi. Devo dire la verità: è stata veramente una bella bellissima sorpresa».

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