Oltre il danno anche la beffa. Non si può dire altrimenti pensando alla vicenda della squalifica di Manuel Vittorini per il Civitavecchia Calcio mentre si avvicina sempre di più il rush finale del campionato di Eccellenza, che ormai prevede un duello fino all’ultimo gol contro la W3 Maccarese, sicuramente la rivale più rimasta in mente se si pensa al percorso del club nerazzurro negli ultimi anni, visto che civitavecchiesi e bianconeri hanno spesso lottato per raggiungere gli stessi obiettivi. Come noto, Vittorini è stato squalificato per quattro giornate dal Giudice sportivo per il “rosso” rimediato al termine della partita contro la Romulea. E la brutta notizia che ha fatto seguito a quella dello stop forzato è che il Civitavecchia non potrà neanche presentare ricorso. Infatti le nuove norme federali in questo senso, non permettono alle società di poter opporsi alla decisione degli organi disciplinari se il provvedimento di squalifica non supera le cinque giornate. Paradossalmente, se la decisione del Giudice fosse stata più decisa, con un’esclusione dai campi più lunga, allora la società del presidente Patrizio Presutti avrebbe potuto presentare ricorso, cosa che, invece, non sarà possibile. Una situazione che ha lasciato sgomento il club civitavecchiese, che dovrà rimanere senza il giocatore più rappresentativo per le prossime tre domeniche, con il calendario che prevede la trasferta di Fiumicino, il match casalingo del Tamagnini contro l’Aurelio e la difficile gara esterna nella tana della Tivoli. Un percorso non complicatissimo, ma neanche semplice, visto che la lotta con la W3 per accedere agli spareggi nazionali sta diventando sempre più arcigna, anche perché il Valmontone, con il successo di domenica in trasferta nello scontro diretto, sembra aver cominciato la fuga definitiva verso la serie D. C’è grosso rammarico e delusione dalle parti del Tamagnini, anche perché Vittorini non avrebbe avuto nessuno degli atteggiamenti descritti nella motivazione della squalifica, con l’arbitro che, pur essendo fuori regione, conosceva ed avrebbe più volte parlando con l’attaccante chiamandolo per nome. Inoltre, da quello che filtra dai nerazzurri, Vittorini non avrebbe protestato, né minacciato il direttore di gara, e si sarebbe limitato solo ad alcune disquisizioni di carattere gestionale della partita, senza andare su altri binari meno inerenti agli aspetti della partita.

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