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CIVITAVECCHIA – Sensibilizzare la partecipazione delle imprese viciniori alle aree interessate e maggiormente qualificate in modo corrispondente alle necessità delle lavorazioni, e la rispondenza alle varie esigenze e selezioni di imprese da parte del Rti firmatario e favorire, a parità di condizioni, l’avvicinamento di domanda ed offerta e l’affidamento dei lavori in subappalto alle aziende attualmente colpite dal phase out energetico, aventi una sede o una unità locale nei comuni del territorio interessato.
Sono questi i due punti attorno ai quali ruota il protocollo di intesa siglato questa mattina da Unindustria Civitavecchia, Comune di Civitavecchia e Raggruppamento temporaneo d'impresa (composto da Installazione Impianti, Nidec, Fincantieri e Port Utilities) aggiudicatario dell'appalto portuale per lo sviluppo dell'elettrificazione delle banchine (cold ironing). Un progetto di fondamentale importanza per lo scalo, che consentirà di realizzare fino a nove postazioni di collegamento elettrico (banchine 11, 12, 13 e 28-33 ndr), per un totale di 77 MegaWatt – un quantitativo di energia in grado di sostenere una città come Bolzano – con un investimento complessivo di 81 milioni di euro attraverso fondi del Pnrr e chiusura del cantiere entro giugno 2026. «Dobbiamo innanzitutto ringraziare il commissario straordinario dell’Adsp Pino Musolino e tutta la struttura dell’ente – ha sottolineato il presidente di Unindustria Civitavecchia Fabio Pagliari – per averci messo in contatto con l’Ati. Il nostro obiettivo resta quello di trasformare questa fase delicata e critica per il territorio in un’opportunità di sviluppo e crescita, ed il protocollo va in questa direzione, dando spazio in questo caso ad aziende di alta professionalità della filiera elettrica che possono rappresentare un vero valore aggiunto. È in vigore inoltre a Civitavecchia un protocollo territoriale firmato ad ottobre 2023 da tutte le parti sociali per indicare i settori degli investimenti industriali sul territorio. Essi sono: cantieristica navale, nuove energie, idrogeno, biocarburanti, eolico off shore, Blue economy, economia circolare e logistica».


Per il sindaco Marco Piendibene si tratta «di un momento strategico per il futuro della nostra città, che si proietta all’avanguardia nella transizione energetica e nella riconversione industriale del territorio. Un intervento – ha aggiunto – che apre una nuova strada nel nostro Paese, che rappresenta anche una concreta occasione di rilancio per il tessuto produttivo locale, grazie al coinvolgimento delle imprese del territorio nei subappalti legati alle lavorazioni specialistiche. Ringrazio Unindustria, Port Utilities, Nidec ASI, Fincantieri SI e Installazione Impianti per il percorso condiviso e per l’impegno che stanno mettendo in questo progetto. Un passo avanti tangibile, nel segno della sostenibilità, dell’innovazione e della tutela delle maestranze e delle imprese locali». Punto, questo, ribadito anche da Francesca Guerrucci, presidente di Piccola Industria di Unindustria, che ha parlato di una «giornata storica per tutta la filiera delle Pmi – ha sottolineato – nell’ottica dell’economia circolare e dello sviluppo sostenibile del territorio». Particolarmente soddisfatto Alessandro Cattani, rappresentante Raggruppamento temporaneo d'impresa, il quale ha ribadito la strategicità di questo progetto. «I tempi sono sfidanti – ha evidenziato – ma ce la stiamo mettendo davvero tutta. Un obiettivo ambizioso che guarda a traguardi green e all’efficienza della rete che andremo a realizzare».
Con la sottoscrizione del protocollo di intesa, quindi, si andranno a favorire, a parità di condizioni, le aziende del territorio, attualmente penalizzate dal phase out di Torre Nord.