Il mercato delle farmacie online in Europa sta mostrando un interessante livello di resilienza. Ora del 2028 si prospetta, secondo una ricerca condotta dagli esperti della società Insight Smile, un giro d’affari, a livello UE, di 19 miliardi di euro.
Lo studio ha analizzato gli otto mercati che, in Europa, cubano maggior fatturato, scoprendo che, assieme, “portano a casa” un giro d’affari di 7,5 milioni di euro.
Si tratta di un dato che guarda in maniera parziale alle vendite, in quanto considera solamente quelle dei farmaci che possono essere acquistati senza l’obbligo di ricetta medica - gli unici vendibili online in Italia - e, nei contesti nazionali dove è consentito, anche i numeri di quelli che possono essere comprati sul web presentando la ricetta.
Secondo questi dati, che ricordiamo essere risalenti al 2023, in prima posizione troviamo la Germania. Due anni fa, il giro d’affari dei farmaci venduti attraverso e-farmacie ed e-parafarmacie ha superato i 3,6 milioni di euro.
Secondo posto per il Regno Unito, con un fatturato di 1,5 milioni di euro, terzo per la Francia, con 575 milioni di euro e quarto per l’Italia dove, due anni fa, il fatturato delle vendite di farmaci online - ricordiamo che parliamo solo di quelli che si possono comprare senza l’obbligo di ricetta medica - si è aggirato attorno ai 500 milioni di euro.
Le caratteristiche del mercato italiano delle e-farmacie
Il mercato italiano delle e-farmacie, come evidenziato anche nell’ambito dell’indagine ricordata nelle righe precedenti, è guidato da alcuni grandi player che, da soli, hanno un giro d’affari di circa 100 milioni di euro.
A ciascuno di questi nomi è collegata un’ampia rete di farmacie presenti su tutto il territorio e indicate in maniera chiara nello store, in modo da riuscire a intercettare anche quella fetta di target che si è affacciata timidamente all’e-commerce nell’ultimo lustro - il Covid ha fatto senza dubbio la differenza - ma che, quando si parla di un campo delicato come la salute, ha ancora bisogno di confrontarsi con figure autorevoli come il farmacista.
In generale, l’abitudine di inserire lo store locator è una scelta che riguarda in generale chi apre una farmacia online, a prescindere dalle dimensioni del business.
Come poco fa accennato, sarebbe miope non farla in quanto escluderebbe una fetta di target numericamente consistente.
Italiani e farmacie online: tramite quali canali gli utenti visitano gli e-commerce?
L’indagine di cui abbiamo parlato all’inizio dell’articolo ha messo in primo piano un altro dato molto interessante relativo al mercato degli e-commerce di farmacia in Italia. Di cosa stiamo parlando? Dei canali di acquisizione del traffico. In posizione principale sul podio troviamo la ricerca organica.
Al secondo posto la pubblicità sui social, sui motori di ricerca e sulla rete display degli stessi - un ambito che vede i grandi player assumere un atteggiamento particolarmente aggressivo.
Una clientela soprattutto femminile
Sono soprattutto le donne a scegliere il web per comprare farmaci (in Italia, senza obbligo di presentazione della ricetta medica).
L’indagine più volte citata ha evidenziato un’utenza quasi totalmente femminile, composta da donne giovani, che navigano da mobile e che sono sempre alla ricerca di offerte vantaggiose.
Particolarmente importanti nell’ambito del processo decisionale che porta all’acquisto si sono rivelate le pagine ottimizzate dedicate ai singoli prodotti sui motori di ricerca.
Nel caso specifico dell’Italia, la cura dei contenuti che le riguarda può essere annoverata tra i fattori maggiormente presi in considerazione da parte del consumatore.
Altrettanto importante, da parte dell’e-shop, è garantire una user experience all’insegna della fluidità.
Non c’è che dire: le difficoltà non mancano, in particolar modo lato strategia, ma il digitale continua a essere, per le farmacie italiane, un terreno ricco di opportunità ancora in gran parte da sfruttare.