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CIVITAVECCHIA – Un locale del centro, gestito da ragazzi in gamba e volenterosi, che ogni giorno fanno i salti mortali per sbarcare il lunario in una Civitavecchia in cui il commercio, specialmente nelle stagioni invernali, non vive centro momenti felici. Si naviga a vista, ci si impegna con sacrificio e abnegazione e spesso a fine giornata ci si rimette, vuoi perché le tasse per i commercianti sono un qualcosa di impensabile, vuoi perché per gestire oggi un locale bisogna avere mille occhi sbarrati. Al primo errore paghi: multe e raggiri sono sempre dietro l’angolo. The Bone Steakhouse è una griglieria nata tre anni fa grazie all’intuizione dell’attuale titolare che ancora ce la mette tutta ogni giorno per dare ai suoi clienti qualcosa di diverso. Tra alti e bassi la fatica è tanta, ma si va avanti perché il locale funziona e i dipendenti il loro impegno non lo fanno certo mancare. Gente qualificata, che l’esperienza necessaria per lavorare in una griglieria come The Bone Steakhouse l’ha maturata sul campo. Eppure le fregature sono sempre dietro l’angolo. Ieri, ad esempio, un episodio singolare ha lasciato tutti con l’amaro in bocca. Un uomo entra in compagnia della figlia, dice subito che la ragazza è disabile e chiede di poter pranzare comodamente. Tavolo apparecchiato e carne a volontà per i due clienti, che a fine pasto si alzano e si dirigono verso la cassa per pagare. Il conto è di circa cento euro, una spesa neppure eccessiva considerata l’elevata quantità di cibo consumato. L’uomo chiede di poter pagare con carta e viene subito accontentato. Il primo contact non va, il secondo nemmeno. Ci si prova una terza volta, poi l’uomo decide di favorire un bancomat diverso. La ragazza alla cassa effettua un primo tentativo attraverso il pos, poi ci riprova, ma senza ottenere alcun risultato. «Non capisco cosa possa essere accaduto - avrebbe detto il cliente nell’immediatezza - se mi aspettate qualche minuto vado a prelevare e torno». Come si fa a dire di no a un cliente che è apparso così distinto e per di più accompagnato dalla figlia diversamente abile? L’uomo si è allontanato dal locale, i ragazzi stanno ancora aspettando il suo ritorno. Certo, prima di andare via ha lasciato - a garanzia del suo impegno - un numero di cellulare, ma ogni tentativo messo in atto per provare a contattarlo si è rivelato un fallimento: telefono spenso e conto rimasto senza saldare. «Sono molto amareggiato - ha dichiarato il titolare che però non ha assistito al raggiro - speriamo solo che il cibo sia stato di loro gradimento, anche perché a me il mancato pagamento è risultato a dir poco indigesto». Battute a parte, lavorare oggi nel mondo della ristorazione è diventato quasi impossibile: servono occhi ben aperti e spalle davvero larghe. E non sempre è sufficiente.
A.I.