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CIVITAVECCHIA – Il Centro sociale polivalente Carlo Chenis, commissariato dallo scorso dicembre, sta affrontando una serie di criticità che stanno creando disagi ai frequentatori.
Da settimane, come denunciato da alcuni anziani del centro, si registrano problemi con il riscaldamento e, più di recente, anche con l'illuminazione, lasciando gli utenti privi di servizi essenziali in un periodo particolarmente freddo.
Tra i frequentatori c’è chi lamenta che il centro, considerato una seconda casa da molti anziani e persone con disabilità, è stato lasciato in una situazione di abbandono. «Non ci spieghiamo come sia possibile ritrovarsi senza luce e riscaldamento. Abbiamo bisogno di un luogo accogliente e funzionante», è il messaggio emerso dalle richieste di chi vive quotidianamente la struttura.
Le difficoltà sembrano essere legate al cambio di gestione avvenuto con il commissariamento. Le utenze, precedentemente intestate all’associazione uscente, sono state disattivate, creando un vuoto che ha portato all'interruzione dei servizi.
«Abbiamo richiesto immediatamente una nuova utenza appena si è presentato il problema», ha dichiarato l’assessore ai Servizi sociali, Antonella Maucioni, rassicurando che la luce sarà riattivata oggi stesso.
Nonostante queste problematiche, l’attività del centro non si è fermata.
Secondo l’amministrazione, il commissario ha avviato una serie di interventi organizzativi, tra cui la predisposizione delle nuove tessere per i frequentatori, mentre si registra un incremento delle iscrizioni.
«Il centro sta andando bene nonostante le difficoltà, e appena possibile procederemo con le elezioni per il nuovo direttivo», ha aggiunto l’assessore.
Il centro resta un punto di riferimento per molti cittadini, ma è evidente la necessità di una rapida soluzione per restituire ai frequentatori un ambiente confortevole e adeguato alle loro esigenze. Il passato Cda si oppose alla decisione del Pincio di commissariara il Centro con una lettera di contestazione, inizialmente si era pensato anche al ricorso al Tar, strada che fu poi scartata.
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