di CARLO CANNA



SANTA SEVERA - Mani invisibili che bussano alle porte, voci e rumori di passi che si levano misteriosamente lungo sale e corridoi vuoti, inspiegabili spostamenti di oggetti pesanti e rubinetti che si aprono da soli: come ogni castello che si rispetti, anche l’antico maniero di Santa Severa, edificato nel XIV secolo sulle rovine dell’antica Pyrgi, ha il suo fantasma. Le innumerevoli testimonianze sul “Fantasma del Castello”, hanno destato a tal punto la curiosità dei turisti da diventare in anni recenti un caso di interesse nazionale di cui si sono occupati quotidiani come Libero e il Corriere della Sera. Tra le più inquietanti raccolte sino ad ora, si ricorda quella di una ex operatrice museale, risalente a qualche anno fa, che riferì le seguenti parole: “più volte ho sentito bussare alle porte. Poi sono andata a vedere e non c’era nessuno. Una volta mi sono sentita tirare i capelli mentre uscivo. Ho pensato ad uno scherzo ma ero sola”. E ancora, la testimonianza di un operaio che riferì di aver sentito più voci insieme “come una festa nell’ala del castello”, nonostante la sala fosse completamente vuota.



Ma non finisce qui. Sembra infatti che all’interno dell’antico maniero si manifestino oscure presenze anche visivamente sotto forma di misteriose sagome azzurre nella piazzetta del Castello o di strane luci in movimento da una stanza all’altra del grande edificio. Ad alimentare la leggenda del fantasma della fortezza di Santa Severa è stata la scoperta di un grande cimitero medievale (IX - XIV secolo) che in diverse aree del Castello (Casa del Nostromo, Piazza della Rocca) ha restituito i resti scheletrici di oltre 400 persone. Si tratta in gran parte di sepolture realizzate nella nuda terra, con l’unica accortezza di porre alcune pietre o tegole in prossimità della testa dei defunti, anche se non mancano quelle realizzate all’interno di sarcofagi costruiti in lastre di pietra (tufo, travertino o marmo). Tra queste ultime, a destare maggiormente la curiosità degli archeologi, è stata, in particolare, quella di un individuo adulto rinvenuto in una posizione insolita all’interno di un sarcofago con coperchio monolitico a croce scolpita. Lo scheletro, infatti, non si trovava supino, ma girato sul ventre in maniera scomposta e questo, a detta degli specialisti, può essere spiegato attraverso diversi ipotesi: un caso di immediata depredazione, di morte apparente, di un condannato sepolto vivo o appositamente inumato in tale posizione per sfregio e dannazione. Non mancano altri casi di sepolture inusuali come quella di un giovane individuo rinvenuto con le braccia piegate e le mani appoggiate sul volto a protezione degli occhi interpretabile come il caso di una persona sepolta viva o in fase di rigor mortis.



Ma tornando al nostro fantasma, si tratta dunque solo di suggestione o, stando a quanto teorizzato dai “cacciatori di fantasmi”, delle anime inquiete di persone sepolte vive che ancora vagano all’interno delle mura del Castello? L’unica certezza è che fino allo scorso anno è stato davvero possibile avere un “vero” incontro ravvicinato con un fantasma. Si trattava però della sagoma virtuale di un cavaliere medievale che guidava i visitatori alla scoperta delle sale dell’antico maniero di Santa Severa. La lodevole iniziativa multimediale promossa da Lazio Crea e Regione Lazio ha rappresentato anche un ultimo grande momento di notorietà per il Fantasma del Castello, attorno al quale, a dire il vero, negli ultimi tempi è andata progressivamente calando l’attenzione da parte dei media. Peccato che anche del fantasma virtuale si sia persa ogni traccia.