PHOTO
CIVITAVECCHIA – La Asl Roma 4 mette a sistema l’erogazione delle cure palliative con l’Organismo di coordinamento aziendale. Ancora una volta l’azienda sanitaria locale si mostra all’avanguardia sul tema con il Centro cure palliative Carlo Chenis (gestione completamente pubblica) che va a coprire i distretti 1 e 2 offrendo 10 posti letto e 40 posti di cure domiciliari specialistiche. Gli altri distretti sono coperti dall’hospice di Campagnano (struttura privata accreditata). Un territorio molto vasto e un ambito di cura che si sta esplorando e ampliando sempre più negli ultimi anni, proprio per questo l’azienda ha pensato di sviluppare una cabina di regia in grado di offrire protocolli, vigilare e potenziare la rete. Tra gli obiettivi c’è anche quello di «attivare un sistema integrato di erogazione di cure palliative specialistiche a domicilio, in Hospice, nelle RSA e nei presidi ospedalieri aziendali favorendo anche l’inserimento di percorsi dedicati alle cure precoci e simultanee». Insomma l’Organismo dovrà mettere a sistema la rete di cura palliative, andando anche a vigilare sulla formazione del personale per garantire cure sempre all’avanguardia in uno scenario sanitario che si appresta a cambiare ulteriormente con l’arrivo dei progetti legati ai fondi del Pnrr come ad esempio le case di comunità o gli ospedali di comunità che andranno a rendere ancora più capillare la distribuzione delle cure su tutto il territorio. In uno scenario complesso e in continua evoluzione, quindi, l’idea di andare a creare una cabina di regia non può che essere vincente, soprattutto se si considera il livello di eccellenza raggiunto in questo campo dall’Hospice Carlo Chenis e dal suo personale che nell’ultimo anno ha offerto seminari, convegni e appuntamenti informativi e formativi su un tema fondamentale per il fine vita e la dignità personale. Le cure palliative vengono offerte anche in modalità domiciliare e richiedono la valutazione multidimensionale, la presa in carico del paziente e dei familiari e la definizione di un “Progetto di assistenza individuale” (Pai). Ogni malato, infatti, presenta condizioni e problemi diversi: per ciascuno è quindi necessario personalizzare il progetto assistenziale. Oltre a questo c’è un’altra importante novità. Entro il 2023, infatti, la Asl ha pianificato l’impiego di una piattaforma che consenta l’interazione in rete tra l’Hospice Chenis (servizi in residenziale, domiciliare e ambulatoriale) in modo da condividere la cartella clinica e gli esami strumentali eseguiti dagli assistiti indipendentemente dalla loro ubicazione o di quella dei sanitari. Una rete che collegherà anche tutti gli altri presidi. Il coordinatore della rete è il direttore dell’Oncologia Mario Rosario D’Andrea.
©RIPRODUZIONE RISERVATA