Addio a Papa Francesco. Nel giorno del “Lunedì dell’angelo”, alle ore 7:35 del 21 aprile 2025 il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. 

Lo ha annunciato Sua Eminenza, il Cardinal Farrell: “Carissimi fratelli e sorelle – le sue parole – con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l’anima di Papa Francesco all’infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino”.

Il Papa è morto di “ictus cerebri”, coma e collasso cardiocircolatorio irreversibile, come riportato nella denuncia di morte firmata dal direttore della Direzione di Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano, prof. Andrea Arcangeli: “Certifico che Sua Santità Francesco (Jorge Mario Bergoglio) nato a Buenos Aires (Argentina) il 17 dicembre 1936, residente nella Città del Vaticano, Cittadino Vaticano, è deceduto alle ore 7.35 del giorno 21/04/2025 nel suo appartamento presso la Domus Santa Marta (Città del Vaticano) per: ictus cerebri, coma, collasso cardiocircolatorio irreversibile in soggetto affetto da: pregresso episodio di insufficienza respiratoria acuta in polmonite bilaterale multimicrobica; bronchiectasie multiple; ipertensione arteriosa; diabete tipo II. L’accertamento della morte è stato effettuato attraverso registrazione elettrocardiotanatografica. Dichiaro che le cause della morte, secondo la mia scienza e coscienza, sono quelle su indicate”.

Bergoglio, argentino di Buenos Aires, aveva 88 anni ed era stato eletto Papa, dopo la rinuncia al Pontificato di Benedetto XVI, dodici anni fa, il 13 marzo del 2013.

A marzo 2025 le sue condizioni di salute sono peggiorate per via di una polmonite bilaterale che lo aveva costretto a 38 giorni di ricovero al Policlinico Gemelli.  Era stato dimesso domenica 23 marzo, poi la ripresa graduale dell'attività fino a domenica, il giorno di Pasqua, quando papa Francesco ha fatto il giro di piazza San Pietro in Papamobile per l'ultimo bagno di folla, ha presenziato alla benedizione “Urbi et orbi” e ha anche incontrato per un breve saluto il vicepresidente degli Stati Uniti Vance.

QUELLA VISITA  DI PAPA FRANCESCO AL CARCERE DI CIVITAVECCHIA Era aprile del 2022 quando papa Francesco fece visita in forma privata al carcere di Civitavecchia, dove celebrò la messa “In Coena Domini” con i detenuti e il personale del carcere della città portuale.

«Dio perdona tutto e Dio perdona sempre! Siamo noi che ci stanchiamo di chiedere perdono». Così papa Francesco si era rivolto ai detenuti e al personale del carcere Nuovo Complesso di Civitavecchia dove, in forma privata, aveva celebrato la Messa “in Coena Domini” del Giovedì Santo. Il Pontefice venne accolto dalla direttrice dell’istituto Patrizia Bravetti e dal cappellano, padre Martin Vattamattathil Mathew, nella sua sesta visita a un penitenziario, tutte svolte nel giorno che segna l’inizio del triduo pasquale. Una tradizione che il Pontefice iniziò proprio una settimana dopo la sua elezione, nel 2013, andando nel carcere minorile di Casal del Marmo. «Un segno importante per la comunità carceraria e un dono per tutta la città che ospita due istituti penitenziari, con oltre cinquecento detenuti, e dove sono molti i lavoratori che vi operano: agenti, educatori e amministrativi», era stato il commento del vescovo Gianrico Ruzza che mise in risalto l’opera della Chiesa locale all’interno dei due complessi che vedono l’impegno dei cappellani, dei diaconi, delle Suore Ancelle della Visitazione e dei numerosi volontari della Comunità di Sant’Egidio, della Caritas e di altri organismi ecclesiali.

La celebrazione venne animata dai detenuti, con il coro, le letture e le preghiere. Il Papa svolse la “lavanda dei piedi” a tre donne e dodici uomini. La prima a incontrare il Santo Padre era stata una reclusa di nazionalità ucraina.

Il Vescovo di Roma aveva commentato le letture del giorno ‘a braccio’, parlando del segno della Lavanda dei piedi, “cosa strana” in questo mondo: «Gesù, con un gesto che anche tocca il cuore, lava i piedi al traditore, quello che lo vende. Ci insegna questo, semplicemente: fra voi, dovete lavare i piedi, dovete servirvi; uno serve l’altro, senza interessi». Aveva poi sottolineato come «Gesù perdona tutto. Soltanto vuole la fiducia nostra di chiedere perdono. Tu lo puoi fare quando stai da solo, quando stai con altri compagni, quando stai con il sacerdote. Questo è il pensiero che vorrei lasciarvi. Servire, aiutarci l’un l’altro ed essere sicuri che il Signore perdona». Introducendo la lavanda dei piedi, Francesco aveva detto «lo faccio di cuore perché noi sacerdoti dovremmo essere i primi a servire gli altri, non a sfruttare gli altri. Il clericalismo alle volte ci porta su questa strada. Ma dobbiamo servire. Questo è un segno, anche un segno di amore per questi fratelli e sorelle e per tutti voi; un segno che vuol dire: “Io non giudico nessuno. Io cerco di servire tutti”». In una delle Preghiere dei Fedeli, dedicate anche alla pace e a chi soffre, il papa disse: «Per i nostri compagni più fragili, che in carcere hanno perso la vita, perché il Signore li accolga nel suo abbraccio amoroso e faccia splendere la beatitudine sui loro volti».  

Un tema, quello della sofferenza e dell’emarginazione, sempre presente nelle parole di papa Francesco, che venne ripreso anche nel saluto della direttrice Bravetti. «Qui c’è una umanità diversificata e complessa in cui intravediamo tante fragilità”». Per la dirigente, tra le molte difficoltà, si riescono anche a vedere nuove vite, nuove speranze, nuovi traguardi.

«Una visita che lascerà il segno – disse Massimo Magnano, coordinatore  dei volontari di Sant’Egidio – perché il carcere di Civitavecchia ospita molti detenuti stranieri, che non hanno contatti con i familiari. È un carcere isolato, difficile da raggiungere, che da ancora di più senso di emarginazione. Il Papa ha portato per tutti l’abbraccio della Chiesa». Magnano sottolineò il saluto speciale che Francesco fece ai detenuti rimasti nelle celle, passando lungo tutto il perimetro dell’istituto per far sentire la sua vicinanza.

Bergoglio, argentino di Buenos Aires, aveva 88 anni ed era stato eletto Papa, dopo la rinuncia al Pontificato di Benedetto XVI, dodici anni fa, il 13 marzo del 2013. A marzo il peggioramento delle sue condizioni di salute per una polmonite bilaterale e i 38 giorni di ricovero al Policlinico Gemelli, che si erano conclusi domenica 23 marzo. Per la ripresa graduale dell'attività fino a domenica, il giorno di Pasqua, quando Francesco ha fatto il giro di Piazza San Pietro in Papamobile per l'ultimo bagno di folla, ha presenziato alla benedizione urbi et orbi e ha anche incontrato per un breve saluto il vicepresidente degli Stati Uniti Vance.

IL PAPA TRASLATO NELLA CAPPELLA

Si è concluso in serata il rito della constatazione della morte di Papa Francesco nella cappella di Santa Marta. Oltre alla lettura del certificato di morte e all'atto convalidato dal cardinal Kevin Farrell, camerlengo, si sono svolte le preghiere previste dall'Ordo funerario. Il Papa è stato deposto nella bara. Il rito è durato circa un'ora. Da quel momento in poi la Cappella che si trova al piano terra della Domus è stata aperta ai collaboratori del Pontefice che vogliono sostare in preghiera davanti la salma

I FUNERALI

I funerali del Papa, secondo le norme dell'Universi Dominici Gregis, si dovrebbero tenere tra il quarto e il sesto giorno dalla morte, quindi tra venerdì 25 aprile e domenica 27 aprile. La decisione sulla data dovrebbe essere presa nella prima Congregazione dei cardinali. E' probabile che le esequie si terranno sabato 26 aprile. Il conclave si terrà tra il quindicesimo e il ventesimo giorno dalla morte di Francesco, e quindi, in questo caso, tra il 6 e il 10 maggio. M potrebbe anche essere anche anticipato se tutti i cardinali elettori si trovano a Roma.

LA DIOCESI CIVITAVECCHIA – TARQUINIA E  SUBURBICARIA DI PORTO E SANTA RUFINA “Carissime sorelle e carissimi fratelli – le parole del vescovo Monsignor Gianrico Ruzza - la notizia dell'ingresso nella vita eterna di Papa Francesco è nella luce pasquale. Il Signore lo ha chiamato accanto a sé per continuare dal cielo a pregare per tutti noi e per la Chiesa. Accompagnare con la preghiera nelle nostre comunità il passaggio al cielo del nostro amato Pastore sarà oltre che un dovere cristiano anche un onore per dare lode a Dio per la sua immensa azione pastorale che per molti anni ha illuminato la Chiesa».

A CIVITAVECCHIA ANNULLATI ALCUNI EVENTI DEL COMITATO SANTA FERMINA Il comitato diocesano Patrona Santa Fermina, di concerto con il Vescovo Mons. Gianrico Ruzza, in segno di lutto per la scomparsa di Papa Francesco, ha annunciato che, la Conferenza storica prevista per mercoledì 23 aprile, nella Sala Giovanni Paolo II, alle ore 18.00, è stata annullata in quanto allo stesso orario nella vicina Cattedrale sarà

celebrata la Messa in suffragio del defunto Papa. Inoltre, il Concerto bandistico itinerante, previsto per domenica 27 aprile per le vie del centro storico, alle ore 17, sempre in segno di lutto è stato annullato. Il restante programma al momento rimane invariato.

IL CORDOGLIO DEL SINDACO DI CIVITAVECCHIA MARCO PIENDIBENE

«Con profondo dolore apprendiamo la notizia della scomparsa di Papa Francesco, un Pontefice che ha saputo incarnare con straordinaria forza i valori della carità, dell’umiltà e della giustizia sociale. Il suo pontificato ha segnato un’epoca, portando la Chiesa più vicina agli ultimi, ai dimenticati, ai sofferenti. La sua voce è stata un faro di speranza e di impegno per un mondo più giusto e fraterno, capace di accogliere e di tendere la mano a chiunque ne avesse bisogno. Anche Civitavecchia oggi si stringe nel dolore per la sua perdita, ricordando il suo esempio e il suo messaggio di amore universale, che continueranno a vivere nei cuori di milioni di persone. Riposa in pace, Santo Padre».

A TARQUINIA BANDIERE A MEZZ’ASTA IN SEGNO DI LUTTO. IL CORDOGLIO DEL SINDACO DI TARQUINIA FRANCESCO SPOSETTI

Il sindaco Francesco Sposetti e tutta l’amministrazione comunale di Tarquinia esprimono profondo cordoglio per la scomparsa di Papa Francesco. «Con la sua guida, Papa Francesco ha segnato un’epoca, lasciando un segno indelebile nella storia della Chiesa e del mondo intero, con un messaggio costante di pace, umiltà e fratellanza.

In segno di lutto, le bandiere sugli edifici comunali saranno esposte a mezz’asta».

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