Scoprire che l’assegno pensionistico è diverso rispetto a quanto spetterebbe in realtà può generare un po’ di apprensione: nel caso sia inferiore, si può pensare a quanto si è perso ogni volta che si è andati a riscuotere l’assegno mensile, mentre nel caso sia superiore, si può temere che l’istituto previdenziale possa chiedere i soldi indietro.

Gli errori di calcolo, in realtà, non sono così rari e possono dipendere da sviste nell’estratto conto contributivo, periodi di lavoro omessi, oppure da sbagli nella procedura di liquidazione. Ma come occorre comportarsi se si scopre che l’importo della pensione è sbagliato?

Scoprire un errore nel calcolo della pensione

Se si notano discrepanze tra i contributi effettivamente versati e la cifra riportata negli estratti conto o nelle comunicazioni ufficiali, è meglio affidarsi a un professionista specializzato, che potrà semplificare l’intero processo: ad esempio, chi prova il servizio di MiaPensione, potrà ottenere, con l’aiuto di un consulente, una valutazione scrupolosa della propria posizione contributiva. In questo modo, sarà possibile mettere in evidenza con maggiore precisione gli eventuali periodi mancanti o le somme non correttamente conteggiate.

Avere un quadro chiaro fin dall’inizio, permette di evitare incomprensioni con l’INPS e presentare richieste di correzione o ricostituzione basate su dati certi e solidi. L’errore dipende da un calcolo errato dell’ente previdenziale oppure da omissioni o incongruenze nei versamenti? La risposta a questa domanda si potrà ottenere tramite questa verifica specializzata.

Come verificare i contributi versati

Un controllo periodico dei versamenti previdenziali risulta essere la migliore forma di prevenzione, senza dubbio. Ma come procedere? È bene seguire alcuni passaggi:

  • Accedere al portale INPS: all’interno del sito si potrà consultare l’estratto conto contributivo, verificando se sono riportati tutti i periodi di lavoro effettivamente svolti.
  • Controllare la documentazione personale: confrontare quanto presente online con buste paga, Certificazioni Uniche e contratti di lavoro in proprio possesso e se si riscontrano incongruenze (ad esempio periodi mancanti o importi parziali) contattare l’istituto previdenziale per chiarimenti;
  • Verificare la tipologia di pensione: informarsi subito su quale sistema (retributivo, contributivo o misto) è stato adottato per il calcolo. La corretta applicazione dei coefficienti di trasformazione e delle eventuali maggiorazioni per malattia, maternità o servizio militare va a influire significativamente sull’importo finale.

Nel caso in cui emergano errori nella trascrizione dei contributi o sbagli applicativi (ad esempio, aliquote non aggiornate), si potrà necessitare di ulteriore documentazione da presentare all’ente per dimostrare i periodi non conteggiati.

Ricostituzione, ricorso e altre soluzioni possibili

Una volta accertato che l’assegno pensionistico risulta errato, esistono diverse procedure per correggere la situazione:

  • Ricostituzione della pensione: si tratta di una richiesta da presentare all’INPS per ricalcolare l’importo, allegando eventualmente nuovi documenti (come attestati di periodi figurativi o contributi aggiuntivi). Non ci sono termini di decadenza per questa procedura, ma se si richiedono arretrati, bisogna considerare i limiti di prescrizione;
  • Ricorso amministrativo: qualora l’INPS non risponda entro 90 giorni o rigetti la richiesta di ricostituzione, possiamo proporre ricorso. In questa fase, dovremo avvalerci di un legale esperto in materia previdenziale. Se anche il ricorso amministrativo non sortisce gli effetti sperati, l’ultima strada è quella del tribunale competente;
  • Errore di calcolo a vantaggio del pensionato: come scritto all’inizio, l’errore può essere anche in eccesso, riguardare un importo superiore. In questo caso, se l’errore non è imputabile al pensionato, i giudici spesso stabiliscono l’illegittimità delle richieste di recupero somme da parte dell’istituto previdenziale, ma ovviamente questo dipende dal caso specifico.

Concludendo, controllando i documenti e i dati con le comunicazioni ufficiali e ricorrendo a una consulenza previdenziale professionale, si potrà facilmente risolvere qualsiasi problematica.