ENRICO CIANCARINI

Il 3 gennaio ebbero inizio le trasmissioni televisive ufficiali della RAI. Uno dei primi successi, il telequiz di Lascia e raddoppia, andò in onda dal 26 novembre 1955 di sabato sera condotto da un giovanissimo Mike Bongiorno, affiancato da Edy Campagnoli. Poi, dopo la protesta dei gestori delle sale cinematografiche che vedevano ridursi gli incassi in quella giornata, la trasmissione fu spostata dal 16 febbraio 1956 al giovedì. L’ultima puntata fu trasmessa il 16 luglio 1959:

“Le regole del gioco erano semplici: nel corso della prima serata venivano sottoposti al concorrente 5 domande di media difficoltà sugli argomenti che erano stati scelti. La prima risposta esatta valeva 2.500 lire e il diritto di passare alla successiva, che valeva il doppio e così via con i raddoppi fino a raggiungere la cifra di 40.000 lire. Se il concorrente superava questa prima fase doveva rispondere ad altre domande e, continuando a raddoppiare, arrivava alla cifra di 320.000 lire.

Giunto a questa soglia il gioco si faceva davvero elettrizzante. Al concorrente Mike proponeva la fatidica domanda: lascia o raddoppia? Si trattava del bivio fondamentale. Se il concorrente avesse scelto di lasciare si sarebbe portato a casa la somma fino a quel momento vinta. Viceversa, se avesse optato per il raddoppio, sarebbe dovuto entrare nella famigerata cabina, rispondendo a una sola, fondamentale domanda con la possibilità di arrivare a vincere la cifra massima, ben 5.120.000 lire. Se, però, avesse sbagliato la risposta avrebbe perso tutto, consolandosi con una FIAT 600, nuova di zecca.

La domanda finale, ovviamente, non poteva che essere difficile. Per rispondere il concorrente aveva sessanta secondi, un tempo infinitamente lungo ma anche breve a seconda dei casi, scandito da un grosso orologio presente in studio e da un sottofondo musicale carico di suspense.

Durante quei secondi, tutti i telespettatori rimanevano letteralmente incollati agli schermi, per vedere se il concorrente avrebbe raddoppiato il montepremi o perso tutto” (Lascia o raddoppia?Una trasmissione che ha fatto epoca di Maurizio Carvigno, da internet).

Su La Stampa di domenica 9 settembre 1956 si anticipano i nomi dei concorrenti della puntata di giovedì 13: sono stati convocati quattro esordienti, fra loro “per i poemi omerici (argomento nuovo per il telequiz): Egidio Cristini, di Santa Marinella (Roma), 30 anni, muratore”.

I giornali seguono con particolare attenzione il quiz di Mike Bongiorno, un fenomeno mediatico che coinvolge buona parte della popolazione italiana ancora ignara del pericoloso fascino della TV.

I giornalisti fiutano nel muratore poeta il personaggio e gli dedicano una particolare attenzione. Stampa di mercoledì 12 settembre, vigilia della messa in onda del telequiz titola:

“Egidio Cristini apparirà giovedì sui teleschermi. Il muratore di Omero in viaggio per “Lascia o raddoppia”. Fornito di memoria prodigiosa, l’Iliade e l’Odissea le conosce come la calce e la cazzuola. Di tutti i personaggi sa ascendenza e discendenza. Nessun mistero hanno per lui le gesta degli Achei e dei Troiani e le favole della mitologia. Se vince i cinque milioni ingrandirà la casetta che s’è costruita con le sue mani”.

Nel corpo dell’articolo è riportata la lettera che Egidio inviò alla redazione della trasmissione per partecipare al quiz. Il muratore si presenta così:

“Mi chiamo Egidio Cristini, sono nato a Tolfa (a 30 Km. Da Santa Marinella) dove abito. Faccio il muratore e ho 40 anni. Vorrei presentare la mia candidatura al concorso dei cinque milioni. La materia che scelgo è questa: i personaggi dell’Iliade e dell’Odissea. Li conosco tutti e bene. Sono, come vi ho detto, un povero muratore che non ha neppure la licenza elementare, eppure Omero mi è familiare come la cazzuola e la calce. Da molti anni lo leggo e lo rileggo. Mi piace assai, mi è sempre piaciuto. Tutto questo non significherebbe gran che, se non possedessi anche una buona memoria. Chiedetemi notizie di un canto, un canto a piacere, e ve lo racconto dal primo all’ultimo verso. Conosco l’albero genealogico di Patroclo, so chi nutrì Enea, domandatemi qualsiasi cosa su Paride e vi risponderò. Sono convinto di far bella figura, senza false umiltà. E perciò sono pronto a venire a Milano, sempre che voi lo riteniate possibile. Resto in attesa fiduciosa di una risposta”.

Spinto dagli amici a partecipare al gioco, Egidio Cristini scrisse alla RAI ad agosto e ben ricevette risposta: era convocato negli studi milanesi. Per lui era il primo viaggio. Alla selezione, gli chiesero come era nata la passione per la poesia greca:

“A me piace molto la poesia in genere – risponde il muratore. Io stesso ho scritto dei versi: un poema ispirato al martirio delle Fosse Ardeatine, un altro sulla guerra. Ma più che scrivere, ho sempre letto dei versi di grandi poeti. Per me Omero è il più grande di tutti. La sera, dopo cena, me ne sto in cucina con l’Odissea fra le mani e la leggo, come un altro leggerebbe il giornale. Imparo a memoria dei brani del poema. Non lascio la lettura che quando mia moglie mi chiama perché vada a letto. Talvolta resisto anche alle sue esortazioni e, sebbene debba alzarmi presto l’indomani per andare al lavoro, rimango a leggere finché cado dal sonno”.

Alle domande che gli fecero rispose con sicurezza. Chiese se avesse superato la prova, gli risposero di stare tranquillo e di aspettare la convocazione che arrivò nei primi giorni di settembre: “Attendiamola giovedì 13 settembre Teatro Fiera Milano. Voglia confermare. Rai-Tv”.

Alla partenza del treno per Milano, Egidio disse alla moglie e agli amici che lo avevano accompagnato: “Se vincessi … mi basterebbe ingrandire un poco la casetta che mi sono costruito con le mie mani”.

Nella puntata del 13 settembre non ci fu il tempo per l’esordio del muratore di Santa Marinella. L’ esordio avvenne una settimana dopo, il 20 settembre. Su La Stampa di quel giorno leggiamo: “Appassionato di poesia, il Cristini è poeta a sua volta; tuttavia, le sue poesie, almeno per ora, non hanno avuto la fortuna dei poemi omerici, e infatti sono tutte inedite. Bonario e sorridente, il bravo muratore è un autodidatta, cui la difficile situazione familiare non ha consentito di superare la terza elementare. Ha una figlia quattordicenne e molte speranze”.

È ora di entrare in studio. Grazie a La Stampa di venerdì 21 settembre che pubblica il testo stenografico della puntata, possiamo seguire il dialogo fra Mike Bongiorno ed Egidio Cristini:

Buona sera. Lei viene da Santa Marinella, anzi purtroppo l’abbiamo fatta venire parecchie volte ma non siamo riusciti a farla passare. Sa che a Santa Marinella protestavano. EC. Stanno purtroppo anche sui tetti e sui muri delle case. MB. Addirittura sui tetti! Cosa fanno? EC. Dalla gran confusione non potevano vedere la televisione. MB. Lei cosa fa? EC. Il muratore. MB. Si presenta per? EC. Iliade e Odissea, i due poemi omerici. MB. Fino a quando è andato a scuola? EC. Fino alla terza elementare, ma sono 10-11 anni che leggo l’Iliade e la Odissea. MB. Ha studiato per conto proprio. Quando lei compone, naturalmente. EC. Si, ho composto. MB. (interrompendolo) Quindi sarà chiamato il poeta di Santa Marinella. EC. Più che altro nelle osterie e nel bar la gente canta. MB. Declamano i suoi versi? EC. Si, declamano i miei versi. MB. L’Iliade e l’Odissea le legge tutti i giorni? EC. Tutti i giorni no, perché ho il lavoro. Passa anche un mese senza che li legga. MB. A proposito di versi, immagino che lei avrà composto qualcosa di bello. Lei canta questi versi nei bar e nelle osterie? EC. Ho fatto diversi giri, autorizzato dal Prefetto di Roma. MB. Mi faccia sentire qualcosa. Quando va in un bar tutti gli si fanno dattorno e le dicono “Facci sentire qualcosa” Cosa declama? EC. Ho anche “la Squadra del Torino”. MB. Siamo qui per ascoltare.

EC. (Inizia a cantare i suoi versi alla maniera dei cantastorie). Canto la sventurata triste storia – che per ogni giocatore del Torino – canto la morte – canto l’ira crudele del destino, ecc.

MB. (Interrompendo ad un certo punto). Bravo. Naturalmente ci sarà un seguito ma il nostro tempo è limitato. Lei vuole emulare Omero che andava in giro cantando i suoi versi. EC. Purtroppo il poeta è sempre sfortunato. MB. A quest’ora a Santa Marinella saranno tutti in attesa. Allora siamo pronti? Per 2500 lire…”.

Egidio Cristini risponde con sicurezza alle prime sette, all’ottava ha un momento di esitazione ma risponde correttamente, guadagnandosi la possibilità di ritornare il successivo giovedì.

Il giornalista Gigi Ghirotti descrive così il Cristini “piccolo, abbronzato, capelli crespi, sguardo attento, una espressione d’angoscia nel volto … Ogni tanto questo gioco, che talora ci sembra così frivolo e sciatto, scopre qualche personaggio che non si può guardare ed ascoltare senza profonda emozione. Così è il Cristini, che vive di cazzuola e di poesia. Come un cantastorie antico, il Cristini mette in rima il dolore degli uomini e le sue composizioni va cantando sulle piazze con voce sommessa, con una cantilena primitiva, un lamento dolce, pieno di malinconia”. Il giornalista ricorda che Egidio Cristini ha scritto una cantata per i martiri delle Fosse Ardeatine (per chi volesse, oggi, la trova su internet).

Una settimana dopo, il 27 settembre, Egidio Cristini ritorna in studio. Mike Bongiorno lo accoglie chiedendogli di Santa Marinella? “Si sono messi tutti in movimento, e il sindaco di Santa Marinella mi ha offerto un rinfresco al CRAL, dove sono socio, e anche lui è socio”. Mike chiede se i compaesani hanno seguito la trasmissione sui tetti. Si, ma non è cascato nessuno. Prima di entrare in cabina, Bongiorno invita il poeta ad improvvisare un’ode dedicata alla trasmissione. Cristini l’esegue ricordando Sant’Ambrogio protettore di Milano, il desiderio di una casa nuova, i dirigenti RAI, Mike Bongiorno, la valletta. Anche alla domanda in cabina risponde sicuro. Vince così la Fiat Seicento. Bongiorno lo congeda affermando: “A Santa Marinella adesso cascano davvero dai tetti”.

Il 30 settembre i giornali annunciano le dimissioni del notaio di Lascia o Raddoppia? accusato di essere succube dei dirigenti RAI che deciderebbero loro chi va avanti e chi è eliminato.

Egidio Cristini è in cima alla classifica di gradimento, il pubblico lo apprezza in modo assoluto. Ha partecipato ad una gara di poesia estemporanea a Magliano Sabino vincendola. Il giornalista informa i lettori che il Lazio “è la culla di quel popolaresco genere di poesia improvvisata che accende di fiera rivalità i cosiddetti poeti a braccio”. Cristini aveva vinto i primi due premi in denaro, 33.000 lire, ma li dona agli altri poeti: “Nulla da meravigliarsi: tra i personaggi di Lascia o raddoppia siamo abituati ormai a vedere che i gesti di generosità sanno compierli solo i poveri”.

Il 4 ottobre Cristini raddoppia con sicurezza, Bongiorno gli dà due pupazzi donati dal pubblico: Polifemo e Achille. Prima della domanda, Mike gli chiede se voglia ritirarsi avendo vinto già una bella cifra ma Cristini risponde pronto che un soldato quando entra in campo non si ritira mai.

Nella puntata del 4 ottobre esordisce Gianluigi Marianini, il filosofo e dandy torinese personaggio più celebre della trasmissione che, forse, offuscò nella simpatia del pubblico televisivo Cristini.

Il pontefice Pio XII volle conoscere i protagonisti della popolare trasmissione che ancora non aveva mai visto. Il 6 ottobre riceve in udienza a Castelgandolfo Mike Bongiorno e i concorrenti: “ebbe paterne parole d’incoraggiamento per il muratore Cristini”.

L’11 ottobre Egidio Cristini entra in cabina per raddoppiare e vincere due milioni e mezzo di lire: “È atteso con viva simpatia alla nuova prova”. Il pubblico vorrebbe che il poeta tolfetano declamasse qualche verso omerico ma la regia non lo permette.

“Egidio Cristini che ieri sera ha superato brillantemente il penultimo gradino di difficoltà, era raggiante. Dietro le quinte lo attendeva la figlia di 14 anni, Gina, che aveva voluto accompagnarlo nel viaggio. Il cantastorie, esperto in poemi omerici, ha già dichiarato che giovedì prossimo raddoppierà senz’altro e che con tutta probabilità rinunzierà all’esperto; si porterà la figlia in cabina, come portafortuna”.

In questa puntata Bongiorno gli chiede un’altra poesia: dal pane duro sono passato ai grissini, ho conosciuto il papa e la Lollobrigida, ho viaggiato addirittura in aereo. Cristini risponde e vince tranquillamente: Mike gli consegna un altro dono, questa volta arrivato da Santa Marinella: gli amici gli hanno inviato una medaglia d’oro in cui c’è inciso: A Egidio Cristini, campione di Lascia o raddoppia, gli a ici del CRAL di Santa Marinella”. La vittoria è a un passo.

Nei giorni successivi, Mike Bongiorno esorta il muratore e poeta a farsi un serio esame di coscienza chiedendosi se vale la pena di mettere in gioco la cospicua somma già vinta. Cristini non deflette.

I giornali lo appellano “il muratore di Omero”, da Santa Marinella la famiglia e alcuni amici lo accompagnano per la puntata finale del 18 ottobre.

Prima di farlo entrare in cabina, Mike Bongiorno gli chiede di pensarci bene e che cosa farà con la vincita. Egidio Cristini risponde: “Tante cose; c’è la casetta da rifinire; ho la signorina a casa e devo prepararle il corredo. Anch’io ho lavorato finora giorno e notte, posso dire, e se ho un po’ di riposo sarei contento”.

Un ultimo dono per il muratore: due giovani giunti dalla Repubblica dei Ragazzi di Civitavecchia presentano dei doni per Cristini. Bongiorno spiega che “si tratta di un gruppo di ragazzi, tutti orfani, che vivono in questa repubblica, dobbiamo dire, non in un collegio, perché non è un collegio”.

Tre domande, tre risposte: Egidio Cristini è campione di Lascia o raddoppia vincendo cinque milioni e centoventimila lire. Chiude con una nuova poesia:

“Lascia o raddoppia. lo sapete è un gioco – Ci vuole tanto cervello – e buon ingegno. Ora se le mie forze non sono state poco – dirò che arrivai al segno. Chiama la gente da qualsiasi luogo – e di tante persone è un gran sostegno. Ringrazio Iddio che mi servì d’aiuto – e buona notte a tutti, vi saluto”.

Centoventotto gettoni d’oro sono il premio che Egidio Cristini, accompagnato dal fratello Rodolfo, ritira il 19 ottobre in Corso Sempione: “Mi par di sognare” dichiara ai giornalisti.

Tornato a casa, è festeggiato a Civitavecchia, Santa Marinella e Tolfa ma l’aspetta una sgradita sorpresa. La Stampa di martedì 23 ottobre, articolo datato 22:

“Ieri mattina Egidio Cristini, mentre sul belvedere di Santa Marinella si intratteneva a conversare con un gruppo di concittadini, veniva avvicinato dal suo datore di lavoro il quale gli comunicava che aveva deciso di licenziarlo, dal momento che ormai era diventato milionario.

Così sono rimasto anche disoccupato – ha commentato amaramente più tardi Cristini – mentre invece ho bisogno di lavorare, perché i cinque milioni basteranno appena per rifinire la casetta e mettere da parte qualche soldo per la mia figliola Gina.

Egidio Cristini è finora il più sfortunato tra tutti i concorrenti di Lascia o raddoppia che hanno raggiunto il massimo premio: salvo i 128 gettoni d’oro, egli non ha ricevuto né doni, né offerte di lavoro e ha perduto il posto”.

In seguito, il muratore e poeta Cristini ebbe altre disavventure: il Fisco voleva che pagasse le tasse sulla vincita; subì un processo per delle cambiali non onorate che lui affermava di aver firmato ubriaco; ritentò senza grande fortuna la strada del telequiz, anche la figlia Gina fece domanda per partecipare alla trasmissione di Mike Bongiorno ma ormai la fortuna aveva girato le spalle.

Egidio Cristini un eroe omerico.

PS: grazie a Francesco Cristini, suo lontano parente, per alcune informazioni su Egidio.