CIVITAVECCHIA . Pensa di aver trovato la ricercatissima, e costosissima ambra grigia, in porto ma è semplice vomito di balena. È la storia di un turista francese che, nei giorni scorsi, si è presentato presso gli uffici del Dipartimento di prevenzione con una scatola tra le mani con all’interno quella che pensava essere ambra grigia, il vomito “ricco” delle balene, quello che viene utilizzato come base per i profumi avendo la proprietà di fissare gli odori.

L’uomo era a pesca fuori dall’area portuale a 600 metri circa dalla banchina crocieristica quando ha visto la sostanza ed è riuscito a recuperarla pensando di aver fatto il colpaccio. L'ambra grigia, infatti, viene espulsa naturalmente dal capodoglio attraverso le feci, oppure, in caso di accumuli eccessivamente grandi per essere espulsi attraverso il tratto fecale, viene occasionalmente rigurgitata. Lasciata seccare al sole, poi, si ammorbidisce ed acquista un ottimo profumo e la proprietà di fissare gli odori.

In entrambi i casi vengono a formarsi masse solide in forma di blocchi che, una volta espulsi, possono galleggiare, spinti dalle correnti, fino ad essere ritrovati sulle coste. L’uomo subito si è messo in contatto con il Dipartimenti di prevenzione della Asl Roma 4 che ha chiamato i veterinari per verificare la tipologia della sostanza anche se, purtroppo, qui in città non c’è un laboratorio genetico per andare veramente a fondo. Comunque da una prima analisi è risultato essere, purtroppo per il turista, semplice vomito di balena.

Al di là dell’assenza di valore economico il ritrovamento del turista, anche se probabilmente non è quello che sperava, ha un grande valore scientifico perché secondo alcuni esperti, oltre a testimoniare la presenza balene nel Mar Tirreno, la sostanza potrebbe essere stata sospinta dai venti di Scirocco fin dalle isole Eolie.

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