CIVITAVECCHIA – Passeggiando al Viale, fra una bancarella e l’altra, se potete, gettate un’occhiata al busto di padre Alberto Guglielmotti, nascosto da banchi e stand.

Centoundici anni fa, il 15 agosto 1913, in occasione del Natale civitavecchiese, il busto fu inaugurato da numerose autorità e da una grande folla di concittadini del frate domenicano:

“Il monumento è opera del nostro concittadino Vignanelli (Armando, anche a lui è stato dedicato un busto al Viale), e consiste in un piedistallo di marmo alto metri 2,75 e in un busto in bronzo raffigurante padre Guglielmotti nell’austero abito di monaco. Il monumento sorge quasi all’imbocco del viale Garibaldi, a poche decine di metri dal monumento dell’eroe e poco lontano dal mare. Sotto il busto è stata posta la seguente iscrizione: A padre Alberto Guglielmotti – della storia e lingua della marina italiana – maestro e scrittore – nel centesimo anniversario della sua nascita – 1913”.

Per la verità Francesco Maria Guglielmotti, in religione padre Alberto, era nato il 3 febbraio 1812.

Alla cerimonia assiste una grande folla, tutte le autorità cittadine (sindaco era Francesco Scotti) e una larga rappresentanza degli equipaggi di dodici tra torpediniere e cacciatorpediniere ancorate in porto. Intorno al monumento è schierata una compagnia d’onore di marinai. Quando, ad uno squillo di tromba, cade il velario che copre il monumento, i marinai presentano le armi e la folla applaude. Le quattro bande presenti intonano la marcia reale. Alla base del monumento è collocata una splendida corona di fiori freschi offerta dal Comune.

Fra gli intervenuti alla solenne inaugurazione c’era Carlo Calisse, allora deputato, che pronunciò il discorso inaugurale. Fra l’altro annunciava che il ministro della Marina gli aveva assicurato che presto un’unità navale sarebbe stata dedicata all’illustre studioso della storia della marina pontificia ed autore del Vocabolario marino. Infatti pochi anni dopo, nel 1914, fu impostato un sommergibile a lui intitolato, progettato da Cesare Laurenti, varato nel 1916 ed affondato accidentalmente da una nave inglese il 10 marzo 1917 (il relitto è stato ritrovato dalla Marina nell’estate del 2018). Venti anni dopo un altro sommergibile fu dedicato al religioso civitavecchiese e anch’esso fu affondato da un sommergibile inglese nel marzo 1942.

“Terminata la cerimonia inaugurale, le Associazioni che avevano ad essa assistito, precedute dalle musiche, si recano al porto dove improvvisano una dimostrazione entusiastica alla marina italiana.

Alle 13 ha luogo una colazione offerta dal Comune di Civitavecchia”.

Sarebbe cosa buona e giusta che il busto del Guglielmotti, insieme a quello del Calamatta, sia oggetto di un restauro conservativo e di ripulitura viste le cattive condizioni in cui sopravvivono.

Centoundici anni fa, la Città festeggiò il suo illustre figlio con grandi manifestazioni d’affetto. È tempo ora che i Civitavecchiesi riscoprano l’affetto e l’orgoglio per il proprio passato.

Enrico Ciancarini

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