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Lo stadio Fattori, chiuso dal 6 settembre 2018
Allora ci siamo e qualche smemorato farà bene a ricordare che ci troviamo nel ventiventiquattro. E che quanto promesso o annunciato con assordanti squilli di tromba sia nel bel mezzo che soprattutto nell’ultimo scorcio dell’anno scorso (s’è abbattuto sui lettori un autentico diluvio di titoloni come mai era accaduto in passato), adesso venga mantenuto. In caso contrario, oltre alla delusione, è strasicuro che effetti per niente gradevoli per chi si è sovraesposto arriveranno puntuali il giorno in cui si celebrerà il rito della scheda da infilare nell’urna durante la kermesse elettorale per il rinnovo del consiglio comunale e l’elezione del sindaco. I cittadini non dimenticano ed è giusto che vada a questo modo: i cantastorie verranno sfanculati; coloro che avranno sfoggiato coerenza e serietà otterranno meritatamente il passi per varcare la soglia dell’agognatissima Aula Pucci. Nessun dubbio: il tempo inesorabilmente volato via non ha cancellato il ricordo di tutto ciò che è accaduto, in ogni campo: soltanto i gonzi possono sperare o contare che si sia perso nel nulla; dichiarazioni roboanti e programmi fastosi che hanno imbottito la quotidianità diverranno d’incanto un tutt’uno con la maledetta o benedetta crocetta che premierà o boccerà candidato e partito.
Qualora le elezioni amministrative si sposassero con quelle europee in giugno, di qui in poi sei mesi intensi serviranno per capacitarsi di quel che succederà in ogni settore. E sarà una libidine assistere al confronto-scontro (tra gli attuali governanti ,che naturalmente punteranno ad occupare di nuovo le stanze dei bottoni del Palazzo, e gli schieramenti che aspireranno al ricambio ossia liste civiche, centrosinistra, M5S e chissà altro) sui temi più rilevanti che hanno caratterizzato la quotidianità (i progetti mirabolanti e i tanti libri dei sogni presentati in pompa magna“ dalla politica talvolta sfacciatamente politicante). Tra questi temi di sicuro troverà spazio anche quello riguardante l’impiantistica sportiva. E il compito che spetta alla corazzata centrodestrorsa non è di facile soluzione perché non pochi nodi di giorno in giorno stanno venendo al pettine e rischiano di terremotare qualsiasi sondaggio sul voto.
Impiantistica sportiva, dunque. L’annuncio che con l’inizio del 2024 sarebbero iniziati i lavori del nuovo impianto di pallamano per il momento è stato schiaffato nell’angolo della snervante attesa e, stando ai sussurri dell’entourage del delegato allo sport, si spera che possano prendere il via il prossimo mese. L’insopportabile stand-by ha però scatenato il disappunto della società Flavioni, che ha sparato a palle incatenate: “Ormai ci siamo abituati. Rinvii su rinvii, problemi su problemi, mancanze su mancanze.
Sì, siamo abituati ma non sprovveduti: è il solito gioco della vecchia politica. Se a febbraio non si muoverà per l’ennesima volta niente, metteremo in campo tutto il necessario per farci sentire: ci incateneremo al cancello della nostra storica casa. Ora basta essere presi in giro. Non abbiamo più un’identità e neppure una struttura dove poter crescere”. (Civonline.it). Parole incandescenti e non è pensabile che possano scivolare addosso agli amministratori “pincioti”: la questione s’è fatta molto seria e se davvero dovessero ancora slittare i tempi della costruzione dell’impianto in quel di San Liborio, per la premiata ditta Tedesco&Co. non sarebbero tutte rose e fiori.
E se la pallamano piange, il Civitavecchia Calcio non ride. Motivo? Non scherziamo, ormai lo sanno pure i sassi: del restyling del “Fattori” non si parla più e il presidente del sodalizio neroazzurro, Patrizio Presutti, è piombato nell’abisso della rassegnazione, trovando soltanto la forza di dichiarare con l’ultimo filo di voce rimastogli: “ Il sogno s’è miseramente spento”.
Che dire? Intanto bisognerebbe chiedere all’ex assessore D’Ottavio,specializzato in promesse clamorosamente farlocche (tra cui spicca quella di rimettere in piedi in dieci giorni il muro crollato in via Isonzo e a distanza di quasi cinque anni “giace” ancora in terra), quali sono realmente i motivi che impediscono la riapertura dello stadio, che aveva assicurato sarebbe avvenuta agli inizi di quest’anno. E poi, particolare non secondario, ricordarsi che rischiano di andare in fumo i 3,5 milioni ottenuti nel 2019 dal Ministero dei Beni Culturali grazie al Movimento 5 Stelle. Domanda: qualcuno pensa che specie gli elettori-calciofili dimenticheranno ?
Passando di impianto in impianto eccoci al PalaGalli, che ha permesso di effettuare un bel bagno di capodanno non nelle gelide acque marine ma in un rilassante e piacevolissimo brodo di giuggiole al leghista Antonio Giammusso, il quale ha divulgato la notizia del milione e trecentomila euro concesso dall’Area Metropolitana per attuare il progetto , da lui fortemente caldeggiato, che prevede la sostituzione di tutte le vetrate, dei tubi per il riscaldamento sovrastanti l’intera vasca, di una zona a verde alle spalle della struttura e a quanto pare dell’abbattimento delle barriere architettoniche. Al riguardo i media hanno riportato che i lavori inizieranno in febbraio, ma è prevedibile che riguarderanno la suddetta zona a verde e non l’installazione dei vetri termici (indispensabili – finalmente dopo che incredibilmente non sono stati applicati fin dalla nascita dell’impianto – per evitare che il calore traspiri dall’interno verso l’esterno) perché in tal caso si dovrebbe interrompere l’attività agonistica (pallanuoto e nuoto) per lunghissimo tempo.
Tuttavia per quanto concerne il PalaGalli sarà opportuno tenere a mente che di interventi ce ne è bisogno a iosa per evitare che la totale fatiscenza prenda il sopravvento. E visto che i gestori della Nc, anziché impegnarsi nella manutenzione come da convenzione, si preoccupano esclusivamente di incassare euro con la vendita degli spazi d’acqua, resta la speranza che siano gli amministratori ad intervenire per salvare un bene preziosissimo di proprietà della comunità.
Vabbè, per ora tutto qui. E un dato è certo: la questione dell’impiantistica sportiva riveste certamente un ‘importanza che va ben oltre una sbiadita immaginazione, dato che in particolare dirigenti, atleti, tifosi di discipline importanti (e frequentatissime) come pallamano e calcio (che più di altri si trovano beffardamente e amaramente storditi solo da promesse fragili come carta velina) sono tra coloro che potrebbero risultare un incubo per l’establishment “tedeschista”. Buon tutto a tutti.
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