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Paolo Poletti, avrebbe mai pensato di trovarsi al centro del dibattito politico? E che sarebbe bastato assumere il ruolo di leader dell’associazione “Leali Legali Liberi“, e di candidato a sindaco, per calamitare fortemente l’attenzione generale?
“Confesso che me lo sono chiesto, ma dopo una seria riflessione sento di dover affermare, con piena convinzione, che ho fatto la scelta giusta. Desidero offrire il mio apporto per determinare la svolta che merita a questo territorio”
Cosa l’ha spinta ad affrontare una competizione così dura come presumibilmente si rivelerà quella dei prossimi 8 e 9 giugno ?
“L’amore per la mia città”.
Significa che ha avuto sempre Civitavecchia nel cuore ?
“Assolutamente. E’ il luogo dove sono nato e nel quale risiede ancora mia madre ultranovantenne”.
Non teme di risultare poco conosciuto a gran parte degli elettori ?
“Vero è che ho continuato a frequentare la città soprattutto per ragioni affettive e che finora non ho potuto mettermi in gioco direttamente, però un fatto è certo ed è fondamentale”.
Sarebbe ?
“Sono fermamente intenzionato a dare un personale contributo al rinnovamento della città”.
Non crede che anche gli altri competitor per la fascia tricolore si esprimerebbero allo stesso modo ?
“ Chissà. A me piace pensare che Civitavecchia meriti di più, perché ha tutte le caratteristiche per venir annoverata tra i grandi centri che un turista non può non visitare quando viene in Italia”.
Benvenuti nella vostra casa, così si è rivolto ai convenuti all’inaugurazione della sede di Forza Italia. Un saluto mica da ridere, al contrario molto impegnativo.
“Il nostro è un progetto civico con personalità, idee nuove, ragione e fine di operare per lo sviluppo della città”.
Benissimo, ma addirittura considerare una sede simile ad un’abitazione desta quanto meno un po’ di meraviglia.
“Direi piuttosto che il quartier generale azzurro vuole rappresentare, prmariamente, un luogo di incontro con le persone”.
Qual è l’obiettivo che si prefigge di centrare ?
“Dare alla città la visione concreta di un futuro prossimo, in cui tutti, i giovani in primis, possano riconoscersi e sentirsi partecipi”.
Su quali pilastri deve poggiare lo sviluppo locale ?
“Sono quattro i settori che ritengo basilari per fornire ottime opportunità”.
Veniamo al sodo e cominciamo dal primo.
“Portualità e logistica intermodale”.
Poi ?
“Industria con particolare interesse all’economia circolare e alla cantieristica”.
Vada avanti.
“Pesca e agricoltura vanno tenute nella massima considerazione, sarebbe una iattura trascurarle”.
Infine ?
“Scrupolosa e addirittura maniacale attenzione sul turismo: termalismo, crocerismo, portualità turistica e valorizzazione delle risorse storico-culturali e paesaggistiche hanno tutti i crismi per attirare irresistibilmente chi arriva in città”.
Beh, un programma che non è esagerato definire con la p maiuscola. Tuttavia, ci consenta, tra il dire e il fare…
“ Occorre crederci e per questo le rispondo che non è così”.
Ammetterà, tuttavia, che non è una banalità attuare ciò che ha in mente.
“Sì, niente è scontato. Però non bisogna commettere l’imperdonabile errore di dimenticare che il collante tra i settori suindicati è una città intesa come comunità non focalizzata sul centro storico, ma financo sui quartieri decentrati o esterni a questo territorio”.
Immaginiamo che abbia ben chiara l’idea di collante…
“Occorre anzi tutto che ogni cittadino abbia la possibilità di godere di una protezione sociale rapida ed efficiente qualora si trovi in una situazione di vulnerabilità. Inoltre non deve mai temere per la propria sicurezza personale e delle proprie cose”.
C’è altro ?
“ E’ essenziale la pulizia di strade, zone pedonali e parchi. Necessita, dunque, lavorare sodo per ottenere la limitazione di attività che avvelenano aria e acqua. E non scordarsi del massimo efficientamento nella gestione dei rifiuti”.
La mobilità è un punto centrale del suo pensiero. Giusto ?
“Senz’altro, bisogna promuovere l’utilizzo del trasporto pubblico e di mezzi non inquinanti”.
Se fosse eletto ne avrebbe ben poco di tempo libero a sua disposizione…
“E non è bello ? Impegnarsi per il bene della collettività non ha prezzo e non pesa neanche un po’. Oltre a quanto già esposto sarà, pure, obbligatorio prestare la massima cura ai servizi sociali, agli asili, alle scuole, all’anagrafe, all’urbanistica, al commercio. Nondimeno supportare le imprese e il mondo della cultura. E mi lasci aggiungere che sarebbe imperdonabile se non pensassimo all’abbattimento delle barriere architettoniche, in modo da consentire a tutti pari opportunità”.
L’economia locale si basa prevalentemente sulla presenza dell’Enel. Quando verrà meno cosa accadrà?
“Sono necessarie e improcrastinabili concrete politiche di sviluppo, anche perché l’Ente Elettrico consente al Comune di incassare tasse e contributi e al porto i diritti per lo scarico del carbone. Inoltre garantisce posti di lavoro diretti e indiretti e quindi capacità di spesa che alimenta il commercio”.
Preoccupante il phase out ?
“In mancanza di alternative a breve termine e di lotta agli sprechi, potrebbero aprirsi i grigi scenari di un aumento della pressione fiscale o, comunque, di una drastica riduzione dei servizi”.
E allora come mettere in fuga le fastidiose e pericolose nubi che inevitabilmente si addenseranno ?
“ Con la tutela dell’ambiente e la gestione ispirata a buone pratiche e principi etici. E’ fondamentale riconoscere il legame indissolubile tra la salute umana, animale e l’ecosistema”.
In questa legislatura targata Fi, Lega e Fdi cos’è mancato?
“E’ stata una gestione solitaria, piena di rimpasti e priva di identità”.
Il suo sogno è quello di diventare il candidato unitario del centrodestra. Giusto ?
“Sì. Forza Italia ha chiesto la disponibilità di essere il suo rappresentante e ne sono lusingato. Aspetto di capire se oltre a Democrazia Cristiana e Noi con l’Italia, anche Fratelli D’Italia sia dello stesso avviso”.
Paolo Poletti, buon tutto a lei e a tutti.
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