PHOTO
Roberta Galletta, come va ? Sonni tranquilli o interminabili nottate in bianco ?
“Mica male come inizio. Perché una domanda del genere ?”
Semplice. Il pensiero di poter diventare la prima donna sindaco della storia di Civitavecchia non è una quisquilia.
“Giusto, ma l’ansia non mi perseguita, sono calmissima. Sto mantenendo la mia promessa di impegno ed è davvero la cosa più bella che posso fare per la nostra città. E, aggiungo, si tratta di una decisione maturata nel corso dell’ultimo anno”.
Ah sì, allora spieghi cos’è successo.
“Dopo aver creato dal nulla nel 2020 e 2021 due luoghi meravigliosi quali i musei della Macchina del Tempo e della Memoria Ritrovata per il recupero, la conservazione e soprattutto la diffusione della conoscenza della storia e della bellezza di Civitavecchia, mi sono ritrovata piacevolmente piena di nuove energie”.
E’ bastato questo per spingerla a ad affrontare la non facile kermesse elettorale ?
“Assolutamente. Alla soglia dei 53 anni ho scoperto di avere la felicità dentro e intorno a me. E non è tutto”.
Cosa manca ?
“Non ho bisogno di nulla. Sono una donna decisa e, realizzata”.
Qualcuno potrebbe obiettare: che ci azzecca con la politica ?
“E io rispondo: tanto, anzi tantissimo. Perché ho sentito la necessità e il peso della responsabilità di compiere qualcosa di importante. Mi sono convinta che è ora di impegnarsi per cambiare la triste piega che ha preso la nostra città. Non si può attendere ancora”.
Assolutamente determinata, dunque.
“Avverto che non posso fare a meno di cambiare il corso di ciò che sta accadendo senza incidere minimamente nel senso che di risultati non se ne vedono. E sia chiaro, non voglio solo provarci bensì riuscirci”.
Dove batte il suo cuore, a destra o a sinistra?
“Sono solo e soltanto tifosa di Civitavecchia e di nessun partito politico. Il mio obiettivo principale è dare delle opportunità ai giovani e financo agli imprenditori , che troppo spesso non vengono presi nella dovuta considerazione e, al contrario, fatti scappare a gambe levate”.
Lei si presenta con la sola “Lista Galletta”. Già individuate le 24 persone che la comporranno ?
“Certo. Si tratta di perle di inestimabile valore, che hanno dato la propria disponibilità a realizzare il mio fantastico progetto. Addirittura è già pronta la Giunta, interamente tecnica ovvero senza personaggi di comprovata esperienza politica, perché non servono quando in questo ambito conta esclusivamente essere dotati di capacità e di grande esperienza”.
Quale la sua visione del futuro della città?
“E’ strettamente legata alla valorizzazione del suo passato, da cui nasce la sua grande bellezza. Però è sul Centro Storico legato indissolubilmente al porto, che si concentra l’idea che ho della reale crescita. E il motivo è fin troppo lapalissiano”.
Beh, se non è un segreto, riveli questo motivo. Che dev’essere davvero speciale.
“ Sì e confermo con forza e convintamente che è inevitabile per un territorio urbano con oltre duemila anni di storia che nasce dal mare e da dove, non a caso, arriva pure la sua protettrice, Santa Fermina. Siamo anzitutto una città portuale e le braccia aperte - rappresentate dai due moli di traianaea fondazione - ne sono il simbolo principale”.
Ha affermato che sogna una Civitavecchia in sinergia con lo scalo marittimo, aprendo una porta di collegamento alla destra della Fontana del Vanvitelli, da cui, salendo dai sotterranei che conservano le testimonianze della romana Centumcellae, si giunge al Centro Storico. Non le pare una splendida pagina di un libro dei sogni ?
“No, poiché è dal mare che arriva da sempre la vera ricchezza, con l’andare e venire lento. Attraversando poi l’area medievale - tra Piazza Leandra e Piazza San Giovanni per poi raggiungere la zona Rinascimentale che comprende il quadrilatero formato da via Sangallo, la trincea ferroviaria-viale Guido Baccelli, il ponte delle Quattro Porte e Viale Garibaldi – si ritorna sempre al mare, tramite il porto, dal Viale sostando davanti alla Chiesa unica in Europa dedicata ai Santi Martiri Giapponesi”.
La sua mente galoppa ventre a terra nelle praterie dell’incantevole fantasia…
“Direi, al contrario, di una realtà da vivere intensamente, in ragione dell’enorme traffico crocieristico che avviene da marzo a novembre. E che, tra le varie iniziative, deve permettere anche l’apertura mattutina e pomeridiana del Teatro Traiano e della Cittadella Musica per assistere a spettacoli e concerti. Da tenere in forte considerazione, poi, gli straordinari volontari che organizzano, tra novembre e febbraio, il Natale e il Carnevale. Meritano aiuti consistenti, non così modesti e a pioggia da risultare inutili”.
Che ne pensa del mercato che continua a versare in condizioni inguardabili ?
“Deve, ovvio!, essere finalmente restituito e alla città e agli operatori, che vanno rispettati e non presi in giro, nel suo abito più splendido poiché esprime l’essenza della civitavecchiesità”.
Turismo culturale e termale, è questo il suo chiodo fisso ? E’ il punto maggiormente rilevante del suo programma ?
“Indubbiamente. Nessuno dal dopoguerra ad oggi lo ha mai voluto sviluppare davvero e considerare la vera alternativa alla monocultura industriale, rappresentata dal polo energetico più ingombrante, invadente e inquinante di tutto il centro Italia. Con il quale, sia chiaro,intendo confrontarmi per negoziare il meglio per la nostra comunità”.
Corre voce che sulle opere pubbliche realizzate o da realizzare lei sia assai critica. E’ così ?
“ Vedo tanta superficialità nelle scelte fatte in passato e che si ripetono ancora sugli arredi urbani e sulle accennate opere pubbliche, figlie non del lavoro degli uffici comunali ma di politici coi paraocchi che non hanno tenuto conto della potenzialità della città e delle esigenze dei cittadini”.
E’ vero altresì che non si dà pace per lo stato di abbandono che affligge le Carcerette di via Granari e la caserma Stegher ?
“Verissimo. Sono due straordinarie strutture storiche, che stanno letteralmente cadendo a pezzi e che si trovano nel cuore del centro storico. Nessuno in tantissimi anni ha mai pensato di riqualificarle. Inammissibile, darebbero respiro e casa a moltissime associazioni”.
L’offerta culturale che attualmente viene offerta la soddisfa ?
“Non scherziamo. E’ assurdo che venga rappresentata da quel tipo di mercatini sul viale o dalla statua del bacio. Abbiamo una delle Marine più attraenti d’Italia che non può essere lasciata nel degrado più totale e neppure restare vuota tra ottobre e maggio. Quello spazio immenso va riempito di arte e di musica. Ci vuol tanto a capire che solo in tal modo si farebbe circolare l’economia e che si debba ricorrere ad altre virtuose e creative situazioni rispetto a ciò che concedono dal dopoguerra gli impianti di produzione energetica ?”
Stiamo vivendo un momento molto interessante legato all’uscita dall’uso del carbone. Che ne dice?
“Siano benvenute le fonti di energia rinnovabile a patto, però, che non venga utilizzata la tecnologia vecchia di dieci anni, usata e già superata in altre parti del mondo”.
Si punta alla grandissima sul parco eolico off shore. Meno male, no?
“E chi dice il contrario. Sarà bene convincerci, tuttavia, che non è la panacea di tutti i mali ambientali”.
A cos’altro ricorrerebbe ?
“Ai pannelli solari. Senza peraltro dimenticare che dal 2012 esiste lo studio di fattibilità e il prototipo per la sperimentazione, già installato nel porto, delle turbine per la produzione di energia elettrica a moto ondoso. Il progetto, sul quale è calato un silenzio tombale, si chiama Rewec 3. Come mai ?
Roberta Galletta, buon tutto a lei e a tutti.