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Cambiamo la città ma senza cambiare nulla. Sembra essere il mantra dell’atteggiamento mentale del cittadino di Viterbo che chiede cambiamenti ma appena si sposta anche un nonnulla piovono critiche affinché nulla venga toccato. Il caso più eclatante in questi ultimi giorni, anche se in realtà sono diversi gli argomenti oggetto di critiche anche feroci e spesso sguaiate, è quello della modifica alla viabilità della rotonda del cimitero. Un esperimento della durata di un mese che già nel primo giorno, il 3 giugno, era stato bersaglio di accese polemiche.
«I numeri non mentono e le valutazioni si fanno alla fine, con dati certi».
L’assessore alla Qualità degli spazi urbani Emanuele Aronne difende la bontà della sperimentazione alla rotatoria di San Lazzaro che «tra una ventina di giorni torna come era prima».
«E’ un esperimento e quando avremo a disposizione tutti i dati si cercherà di capire quali sono state le cose positive e quelle negative e sulla base di ciò si ragionerà, in futuro, se e come intervenire su quella rotatoria. Senza questa esperienza non avremmo avuto dati utilissimi per comprendere certe dinamiche».
Esperienza di un mese che, come rimarca l’assessore «quando anche fosse stata completamente fallimentare» - anche se poi evidenzia però che delle paventate «mega file non c’è stata traccia» - ha fatto emergere «altre situazioni che sono da attenzionare». «E’ un quadro diverso da valutare che ci permetterà quando andremo a fare le scelte definitive, previa partecipazione popolare avendo però dati alla mano, di fare un ragionamento più centrato e puntuale».
E a chi lamenta il fatto che «il traffico si è spostato sopra» replica: «E’ esattamente quello che ci aspettavamo. La differenza è che quando il traffico era spostato più in basso si intasava sia la rotatoria di Pesci sia quella dell’Ipercoop».
Rilevante per Aronne è anche la valutazione degli attuali tempi di percorrenza. Perché, è il suo ragionamento, è importante capire «se allungando il percorso in termini chilometrici, magari di 500 metri, si allungano anche i tempi di percorrenza oppure la circolazione è più fluida quindi si impiega meno tempo, si inquina di meno e si consuma meno benzina. Occorre capire quale situazione sia meno impattante».
Secondo l’assessore «un mese è il tempo giusto per sperimentare perché comunque c’è un primo periodo di disorientamento poi ci si adatta e da lì vedremo se funziona». Premettendo che il problema a monte è quello delle molte macchine in circolazione e «che una fila lì ci sarà sempre, si dovrà stabilire dove crea minor disagio alla collettività, tutta».
«C’è un problema Villanova che è stato esplicitato. E’ evidente che, dopo un mese di sperimentazione, quando tutto tornerà come prima avremo subito anche un feedback al contrario. Anche quello è importante ai fini delle valutazioni che faremo coinvolgendo tutti. E siccome spesso non c’è univocità nel capire quali sono le criticità e quali sono i vantaggi, i numeri non mentono».
Sulla scorta del dato medio, che prende in esame tutti i giorni della settimana, i flussi registrati nelle varie giornate e, grazie alle telecamere piazzate in punti più lontani dalla rotonda, anche le dinamiche del traffico sulle altre arterie «si aprirà un dibattito pubblico anche con chi ha proposto cose giuste anche se con termini impropri o volgari».
Tante le proposte arrivate - «alcune chiaramente irrealizzabili» - su cui avviare il confronto senza perdere di vista il fatto che «ci sono dei finanziamenti che possono essere portati sulla viabilità dell’area nord ma intervenire su una infrastruttura come quella richiede un impiego economico di centinaia di mila euro. E io non intendo spendere un euro senza le opportune valutazioni e senza dati certi su quella che è la conformazione migliore per limitare o annullare criticità e disagi» conclude Aronne.