CIVITAVECCHIA  “DiverCity+”. È il nome, piuttosto eloquente - che coniuga diversità e città che accoglie - dello sportello di ascolto e consulenza per persone Lgbtqia+ e che vede Croce Rossa e amministrazione in prima linea nel segno dell’inclusione, per prevenire e contrastare le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere. Un numero di telefono, il 1520, ed uno sportello presso la sezione locale della Cri aperto il venerdì dalle 16 alle 19, per accogliere tutti coloro che hanno bisogno di sostegno, consigli, ascolto, supporto psicologico, orientamento e consulenza legale. «Ma ci impegneremo anche per progetti di formazione e sensibilizzazione - ha confermato il presidente della Croce Rossa di Civitavecchia Roberto Petteruti - avevamo già avviato lo sportello lo scorso anno, e abbiamo avuto conferma che in città c’è questa esigenza. In tanti, da Civitavecchia, si recano a Roma o Viterbo: è fondamentale quindi un presidio di prossimità in città. L’obiettivo è creare qualcosa che rimanga nel tempo». Lo sportello oggi, come spiegato dalla delegata Valentina Di Gennaro, si amplia e diventa un vero e proprio servizio del Comune, «un posto sicuro - ha spiegato - e un segnale concreto di una città inclusiva, dove ogni persona può sentirsi accolta e riconosciuta». Una “piccola fiaccola nel buio” l’ha definita l’assessore ai Servizi Sociali Antonella Maucioni che ha ricordato come in 63 Paesi nel mondo le persone Lgbtqia+ siano perseguitate e, in 8 di questi, punite con la pena di morte. «DiverCity Plus - ha quindi evidenziato il sindaco Piendibene - rappresenta uno strumento essenziale per la nostra comunità. Nel programma di governo avevamo preso un impegno chiaro: nessuno deve rimanere indietro. La cultura dell’inclusione si costruisce un passo alla volta, e questo è un passo avanti fondamentale per rendere Civitavecchia una città più giusta e accogliente». Lo sportello di ascolto rappresenta il primo tassello di un programma più ampio che coinvolgerà anche scuole, operatori istituzionali e terzo settore.

©RIPRODUZIONE RISERVATA