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Il premio Nobel per la letteratura Jon Fosse è ufficialmente cittadino onorario di Viterbo. Ieri mattina la sindaca Chiara Frontini ha conferito il titolo davanti a una sala Regia gremita in ogni ordine di posti con la presenza di tutta la giunta comunale e altre autorità, tra cui il sindaco di Vetralla Sandrino Aquilani e quella di Vejano Teresa Pasquali. Presente anche l’ex sindaco di Viterbo Giancarlo Gabbianelli.
Jon Fosse, alla consegna della statuetta con il leone, simbolo di Viterbo, era affiancato dalla prima cittadina Chiara Frontini, dall’assessore alla cultura Alfonso Antoniozzi e dal patron di Quartieri dell’arte Gian Maria Cervo, che l’ha portato a Viterbo con il suo festival teatral-culturale. Il Nobel per la letteratura è stato conferito a Jon Fosse il 5 ottobre 2023 “per le sue opere innovative e la sua prosa che danno voce all’indicibile”. Il suo legame con Viterbo è stretto: la sua opera è stata conosciuta qui già nel 2001 con Quartieri dell’Arte, mentre nel 2003 Fosse tenne un recital nel tempio di Santa Maria della Salute e, nel 2016, venne per la seconda volta a Viterbo per la rappresentazione, alla Scuderie di Palazzo Papale, di ‘Der er Ales’, spettacolo coprodotto dal festival di Gian Maria Cervo e dal Det Norske Teatret di Oslo. «Non è facile per me che mi occupo di cultura – ha detto Antoniozzi - trovare le parole per fare capire quanto io possa essere felice per quello che sta succedendo stamattina». La sindaca Chiara Frontini ha detto che «è la prima volta che ci apprestiamo a conferire la cittadinanza onoraria di Viterbo a un personaggio che ha dimostrato legame profondo con la nostra città. Il legame di Jon Fosse con Viterbo è di tanti anni fa con l’intuizione di Quartieri dell’Arte e di Gian Maria Cervo, che ha portato una parte della cultura norvegese a Viterbo. Conferire la cittadinanza onoraria a Jon Fosse non è soltanto per il suo contributo culturale ma è anche un tributo che Viterbo vuole dare in prospettiva della candidatura a capitale europea della cultura. Sapere che hai scelto di accettare il riconoscimento e di prenderlo in presenza sottolinea il valore che riconosci alla città». Il premio Nobel Jon Fosse ha replicato dicendo che «é un grande onore ricevere questo riconoscimento, il leone, che è anche il simbolo della Norvegia. Viterbo è stata una delle prime città in Europa che ha accolto la mia arte. La mia primissima produzione è stata in Ungheria, la seconda in Svezia, poi Berlino e Parigi. Subito dopo quel periodo, tra il 1999 e il 2000, Cervo mi ha portato a Viterbo. Non è la prima volta che vengo a Viterbo ma, ora, la connessione la sento molto più forte dopo avere ricevuto la cittadinanza onoraria».
Dopo la consegna del leone simbolo di Viterbo e della cittadinanza onoraria a Jon Fosse si è svolto un confronto tra il premio Nobel, Antoniozzi e Cervo, che hanno parlato dell’esperienza artistica e culturale di Fosse e il suo connubio ormai forte con Viterbo. «È la terza volta che Jon Fosse viene a Viterbo – ha detto Gian Maria Cervo. La prima è stata quando era sindaco Giancarlo Gabbianelli. Il primo lavoro presentato a Viterbo da Fosse è stato “Qualcuno arriverà”. Come succede che uno scrittore di romanzi diventa anche scrittore teatrale?»
Il premio Nobel ha risposto che «ho cominciato a scrivere che avevo 12 anni con la mia prima poesia; a 20 anni ho scritto il primo romanzo “Red black”, quindi ho realizzato diversi romanzi ‘Boat house’ e poi ‘Melanconia’. Una volta scritti tutti questi romanzi non ho avuto più l’esigenza di farlo. Sono stato invitato a scrivere una parte di testo e sinossi di un’opera teatrale ma ho voluto scriverne una intera tutta: non ero certo che piacesse. ‘Qualcuno arriverà’ è l’opera teatrale messa in scena di più. È stata tradotta in molte lingue e tanti teatri hanno cominciato a commissionarmi delle opere e ne volevano una scritta direttamente da me. Questo mi ha dato la spinta per scrivere più testi teatrali. Sono stato in tutti i paesi europei ma poi mi sono fermato e sono tornato a casa e alle origini riscrivendo romanzi. Il Nobel per la letteratura mi è stato conferito in parte per le mie opere teatrali e in parte per i miei romanzi».