CIVITAVECCHIA – È stata finalmente pubblicata la gara per i lavori di restyling di piazza Regina Margherita - Mercato ma tra gli operatori serpeggia il malcontento. Nei giorni scorsi la stazione appaltante ha indetto la gara telematica per la realizzazione del “Polo alimentare coperto nell'area mercatale”, finanziato dal PNRR. L’importo dell’appalto è di 2 milioni e 327mila euro, iva esclusa, con un criterio di aggiudicazione basato sull’offerta economicamente più vantaggiosa. I lavori dovranno essere completati in 550 giorni.

La scadenza per la presentazione delle offerte è prevista per il 5 marzo 2025 e già dal giorno successivo saranno aperte le prime buste. In vista della pubblicazione, a gennaio, l’amministrazione comunale ha incontrato i vari gruppi di operatori per parlare della riqualificazione e, soprattutto, della delocalizzazione durante i lavori - arrivati in pieno Giubileo - che dovrebbero partire tra primavera ed estate ma sono proprio i mercatali ad esprimere forte preoccupazione, lamentando l’assenza di ascolto e decisioni già prese senza coinvolgimento.

Tra i nodi più critici, la delocalizzazione incerta: alcuni commercianti saranno spostati in piazza XXIV Maggio, altri attorno all’Ittico, alcuni a San Lorenzo e aree limitrofe, ma restano dubbi sulle infrastrutture. «Come facciamo a lavorare senza una copertura adeguata? Con pioggia e vento sarà impossibile», denuncia un commerciante. L’altro grande interrogativo riguarda la fruibilità dell’area di piazza Regina Margherita. «Dicono che sarà riqualificata, ma se non possono entrare mezzi pesanti come camion e carrelli, come facciamo a lavorare?», si chiede un ambulante. La questione delle strutture fisse rimane aperta: «Si parla di una riqualificazione per poi tornare indietro? Una pensilina non basta a garantirci di poter lavorare anche con il maltempo. In ogni piazza d’Italia ci sono strutture fisse, qui invece tutto precario».

Molto criticato anche l’ipotesi di un piano sopraelevato a San Lorenzo, definito un intervento superfluo: «Si spendono soldi per un tetto finto invece di garantire coperture adeguate», attacca un commerciante. La sfiducia tra gli operatori è alta: «Nel mese di gennaio abbiamo lavorato solo 3 giorni su 31. Verranno spesi più di 3 milioni di euro, ma nessuno pensa a metterci nelle condizioni di lavorare degnamente», conclude un operatore, puntando il dito contro la politica.

Secondo quanto emerso dalle riunioni l’intenzione del Pincio è di iniziare con il progetto già approvato andando al tempo stesso a cercare di inserire le strutture fisse, il dialogo con la Sovrintendenza sarà fondamentale.

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