«L’esecuzione di opere e lavori di qualunque genere su beni tutelati è regolata dal Codice dei Beni culturali e del Paesaggio che disciplina sia le modalità di autorizzazione sia gli aspetti sanzionatori in caso di interventi illeciti». Chiaro, semplice, lapalissiano. Il gesto effettuato da Giulio Della Rocca alla fine del 2024 ha fatto molto parlare i giornali locali e ha diviso l’opinione pubblica viterbese tra chi ha puntato sul gesto di migliorare un tratto turistico molto degradato della città e chi, invece, ha criticato l’azione priva di autorizzazioni che, come confermato a La Provincia dalla Soprintendenza, sono disciplinate dal Codice dei Beni culturali e del Paesaggio. Per ora ci sono solo tre certezze. La prima è che Giulio Della Rocca ha commesso un “intervento illecito” in base alla normativa vigente; la seconda è che non è compito diretto della Soprintendenza applicare la sanzioni ed effettuare gli interventi del caso perché il bene è di proprietà, attualmente, della Regione Lazio; la terza è che Giulio Della Rocca, a spese sue, dovrà ripristinare, come prevede la normativa, lo stato della facciata com’era prima del suo intervento. In mezzo ci dovrebbe essere, almeno secondo l’interpretazione del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, la magistratura competente per irrorare le sanzioni previste. «Nel caso in oggetto – scrivono ancora dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l'Etruria Meridionale - considerato lo stato del bene e in accordo con l’amministrazione comunale, verranno fornite le indicazioni per il ripristino delle facciate, così come previsto dalla normativa. Confidiamo come sempre che anche la magistratura faccia la sua parte ogni volta che viene interpellata». Il clamore mediatico esploso per questa vicenda, che unisce buoni sentimenti di promozione e preservazione di un bene pubblico, pur con la faciloneria evidenziata, e azioni non lecite, è stato riscontrato anche dalla Soprintendenza.
«Siamo colpiti favorevolmente – spiegano ancora dalla Soprintendenza - da tanta attenzione dei cittadini e dei media nei confronti dei beni culturali e ci auguriamo che il giornalismo se ne ricordi anche in altre occasioni, con senso civico e senza propaganda».
Per chi, erroneamente, inoltre pensa che è compito della Soprintendenza intervenire sulla facciata ripitturata da Giulio Della Rocca la precisazione avviene direttamente dall’istituzione: «La Soprintendenza non svolge un ruolo diretto nelle attività di valorizzazione, se non per quello che detiene». Quindi ogni decisione è competenza della Regione ed eventualmente, per motivi di fatto d’intesa col Comune di Viterbo. Intanto, Della Rocca e i suoi, quanto prima dovranno disfare quanto realizzato: lo dice la normativa.