CIVITAVECCHIA – «La Frasca va protetta e rispettata, ma va resa fruibile ed accessibile a tutti, perché è il nostro luogo del cuore, il nostro ultimo rifugio naturale». Lo ribadisce il consigliere comunale del Pd Patrizio Scilipoti che, da anni, segue l’evolversi della situazione per quello che oggi è il “Monumento Naturale”. L’interlocutore è Arsial, e quindi la Regione Lazio, ma i fruitori sono in modo particolare i i cittadini di Civitavecchia. Gli stessi che, andando alla Frasca per la scampagnata della Pasquetta, hanno denunciato la “scomparsa” di diversi braceri, una volta a disposizione dei fruitori, e assenza totale di controlli. Tanto che la zona, grazie a molti incivili, è stata lasciata piena di rifiuti in ogni dove. 

«Perchè è meglio togliere i servizi che fare i controlli - scrive un cittadino - se ci fossero controlli chi sporca verrebbe punito dando alle persone perbene l'opportunità di godersi una pineta. Invece si chiude tutto, si tolgono i servizi evitando poi i controlli. E aggiungerei la manutenzione: fino a due anni fa era un giardino, oggi erba alta, buche ed assenza di parcheggi, accessi vietati. Tutti aspetti che rendono la Frasca un posto dove non si può semplicemente andare». «Vogliono farci parcheggiare all’esterno? - si chiede un altro cittadino - allora perché non prevedere anche un servizio navetta?». Le segnalazioni sullo stato di abbandono dell’area si moltiplicano, così come le richieste di una maggiore attenzione sull’area.

«Quale è il futuro di questa area? - si è chiesto Scilipoti - durante la pandemia, insieme all’ex consigliere regionale Gino De Paolis, abbiamo svolto diversi incontri online con Arsial per discutere di alcune questioni, chiedendo ad esempio di ripensare al posizionamento del cancello che divideva in due la zona e che avrebbe rappresentato anche un ostacolo in più in caso di pericolo. L’obiettivo era quello di avviare un confronto, con l’amministrazione comunale e con la Regione, per riqualificare la Frasca, renderla più vivibile. E invece, a quanto pare, più si va avanti e più le cose non migliorano, tutt’altro, come visto con lo scivolo per le barche. Del progetto iniziale non c’è traccia. È calato solo il silenzio. Andiamo verso una Frasca desolata ed isolata».

Un commento amaro, quello di Scilipoti, che sollecita un tavolo tecnico tra tutti gli enti coinvolti, per arrivare ad un accordo tra Comune ed Arsial per decidere realmente cosa fare della Frasca. Perché al di là delle giornate di “picco” come la Pasquetta o il primo maggio, la zona è frequentata da civitavecchiesi che vogliono godersi un’oasi naturale, nel silenzio e nella tranquillità. «Perché non utilizzare, ad esempio, i percettori di reddito di cittadinanza o stipulare accordi con le diverse associazioni del territorio - ha aggiunto Scilipoti - per un controllo della zona. Bene il Monumento naturale, ma non bisogna chiudere la Frasca, quanto aprirla il più possibile, per renderla accessibile a tutti, in piena sicurezza e valorizzandola il più possibile. La salvaguardia del mare e della zona costiera, unitamente alla sicurezza per la loro fruibilità, continuano ad essere per noi - ha concluso - una priorità assoluta».

©RIPRODUZIONE RISERVATA