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LADISPOLI – Ladispoli dice sì alla gestione associazione dei servizi sociali del distretto socio sanitario con Cerveteri (Comune capofila). Il consiglio comunale ha infatti approvato la convenzione che di fatto porta alla nascita del distretto socio sanitario, proprio come auspicato dalle associazioni del terzo settore durante la manifestazione di protesta dello scorso 27 giugno sotto palazzo Falcone. In questo modo, i due comuni del litorale, unendosi, si sono assicurati, per gli anni futuri, dei finanziamenti da parte della Regione Lazio dedicati proprio al terzo settore, aumentando dunque le possibilità delle due amministrazioni di poter tendere una mano a chi ne ha bisogno. “Un'arma” in più per Ladispoli che proprio oggi si ritrova sotto la lente di ingrandimento per la riduzione delle ore di assistenza ai diversamente abili e agli anziani apportata a partire proprio dal mese di luglio. Riduzione non vista di buon grado dalle associazioni di volontariato, cooperative e famiglie che si sono viste diminuire il numero delle ore a disposizione. Decisione, come spiegato da palazzo Falcone, presa dopo i risultati dati dal censimento messo a punto dagli uffici dei servizi sociali del comune. In pratica, dai dati raccolti, era emerso che alcuni utenti usufruivano di più servizi contemporaneamente (sia di quelli messi a disposizione del comune che quelli messi a disposizione da altri enti tramite finanziamenti come ad esempio quelli regionali). Al contempo altri utenti erano invece in attesa dal 2014. Da qui la decisione degli amministratori comunali di riequilibrare la situazione tagliando a chi aveva troppo e concedendo a chi non aveva nulla. Da qui la polemica sollevata in primis dal Forum del Terzo Settore che dopo l'incontro con il sindaco e l'assessore ai Servizi sociali del Comune aveva ottenuto l'istituzione di un tavolo di concertazione per la risoluzione dell'emergenza. Nel frattempo, però, con la convenzione tra Ladispoli e Cerveteri si aprono più spiragli per ambo le amministrazioni comunali in un settore, quello del sociale, spesso “sacrificato” anche dai piani più alti del governo. Tra i compiti del distretto ci saranno misure di contrasto della povertà e di sostegno al reddito e servizi di accompagnamento con particolare riferimento alle persone senza fissa dimora; misure economiche per favorire la vita autonoma e la permanenza a domicilio di persone totalmente dipendenti o incapaci di compiere gli atti propri della vita quotidiana; interventi di sostegno per i minori in situazioni di disagio tramite il sostegno al nucleo familiare di origine e l'inserimento presso famiglie, persone e strutture comunitarie di accoglienza di tipo familiare e per la promozione dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza; interventi per la piena integrazione delle persone disabili; prestazioni integrate di tipo socio-educativo per contrastare dipendenze da droghe, alcol e farmaci, favorendo interventi di natura preventiva, di recupero e reinserimeto sociale; ….«Il comune di Ladispoli – ha spiegato l'assessore Cordeschi – è stato così propositivo che ha anche accettato l'emendamento presentato dal Comune di Cerveteri, pur di attivare in fretta il distretto socio sanitario». Nel documento, l'amministrazione della città etrusca chiede al comune non capofila (Ladispoli) “due unità di personale dipendente di adeguato professionale amministrativo e/o contabile al fine di garantire la sostenibilità operativa del servizio sociale”. Ladispoli dovrà inoltre garantire “la puntuale descrizione delle risorse strumentali, logistiche e finanziarie che renderà disponibili in favore del Comune capofila da definire in sede di Comitato istituzionale”. In pratica Ladispoli, oltre a cedere a Cerveteri due profili amministrativi e un assistente sociale si dovrà far carico di individuare e mettere a disposizione del distretto socio sanitario, un locale idoneo allo svolgimento delle attività. Palazzo Falcone avrebbe già individuato un paio di locali idonei all'attivià.
So.Be.