TARQUINIA – Tarquinia ancora alle prese con i rifiuti.

Proseguono le segnalazioni di cittadini che lamentano il mancato ritiro dell’immondizia in varie zone della città. Cumuli di rifiuti giacciono ancora a ridosso di cassoni stracolmi, con sacchi di immondizia che invadono la strada.

E’ di ieri l’ennesima carrellata di fotografie che non rendono merito alla città di Tarquinia, che vanta l’appellativo di città turistica.

“TARQUINIA – ROMA: IN GARA PURE PER LA MONNEZZA”

Una cittadina avanza il parallelo con Roma: «Sto pensando ai corsi e ricorsi storici.. la competizione tra Roma e l'etrusca città di Tarquinia torna, appunto, anche ai nostri giorni… ma non riguarda purtroppo antiche rivalità di bellezza e armonia...ma ahimè per la monnezza...Roma docet...»

Ma non solo. Se la raccolta in prossimità dei secchioni condominiali mostra criticità, non va meglio per gli ingombranti. Tra i diversi problemi segnalati, c’è anche quello del mancato ritiro di vecchi materassi con alcuni cittadini che nei giorni scorsi non sapevano proprio come disfarsene. Anche cercando di prendere appuntamento con l’azienda incaricata, la soluzione non è facile: la data prevista non è prima di agosto, e nei casi di indisponibilità dell’utente, nell’appuntamento de 9 agosto prospettato, tanto per fare un esempio concreto, l’alternativa è attendere il 25 di agosto. E che fare di vecchi materassi in casa fino al 25 agosto? «Dicevano andrà tutto bene, ma qualcosa è andata storta», il commento sui social di Alberto Riglietti, presidente dell’Università Agraria di Tarquinia che nei giorni scorsi ha immortalato un materasso abbandonato.

L’azienda, che si occupa del servizio di raccolta differenziata, da qualche giorno, dopo anche i ripetuti articoli di giornale e l’esposto presentato dal Codacons alla Procura della Repubblica, sta cercando di correre ai ripari con qualche correttivo. Ma ancora la normalità sembra essere ancora lontana, come testimoniato da foto e lamentele che ancora perdurano.

CORRETTIVI PER LE ISOLE ECOLOGICHE Sul fronte delle isole ecologiche presso le quali si erano registrati notevoli accumuli di rifiuti,

da sabato 20 luglio è stato introdotto il conferimento dei rifiuti (correttamente differenziati: organico, plastica/metallo, vetro, secco/residuo, carta) tutti i giorni, dal lunedì alla domenica presso le due postazioni itineranti presidiate da un addetto: in via delle Sirene al Lido (zona parcheggio) dalle 8 alle 11 e in viale Vespucci (angolo piazza Magellano) dalle 17 alle 20. “Un servizio – dicono dalla Riecam - riservato agli utenti del Lido, che si aggiunge alle isole ecologiche informatizzate e all'isola ecologica presidiata situata in via Porto Clementino».

«Dal 19 luglio l’isola ecologica presidiata di via Porto Clementino al Lido – spiega la Riecam scarl - ha allungato l’orario con apertura tutti i giorni, dal lunedì alla domenica, con orario unico 9 -22.

Per qualsiasi problema, anche di mancato funzionamento, riguardante le isole ecologiche informatizzate, sarà possibile conferire i rifiuti, correttamente differenziati, presso l'isola ecologica presidiata situata in via Porto Clementino. Un addetto sarà a disposizione nei suddetti orari per aiutare nel corretto conferimento dei rifiuti. Per ingombranti, raee, sfalci e potature, è possibile prenotare il ritiro chiamando il numero verde 800 066 746 attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 17.00 e il sabato dalle 8.30 alle 13.00».

LA RIECAM: CITTADINI INCIVILI E INTERVENTI DELL’AZIENDA SOLO DOPO LA NOTIZIA CRIMINIS La Riecam Scarl attraverso il suo avvocato, Gianluca Di Blasio, chiama in causa il comportamento incivile dei cittadini di Tarquinia. Sarebbe questa la causa dei cumuli di rifiuti registrati: «Le isole ecologiche sono temporizzate per evitare che i cittadini vadano a conferire i rifiuti al di fuori degli orari stabiliti dal Comune, proprio per garantire il rispetto delle necessarie condizioni igienico- sanitarie – dice il legale della Riecam - Il cittadino che tentando il conferimento fuoriorario trovi l’isola ecologica chiusa non può lasciare i rifiuti in abbandono, atteso che tale comportamento è previsto e punito dalla L137/2023 con l’ammenda da 1000 euro a 10mila euro, integrando la fattispecie del comportamento penalmente rilevante».

Il problema però, sottolineano gli utenti, non è questione di inciviltà, o quanto meno non sempre e non solo, visto che tali accumuli sarebbero stati determinati da un’isola ecologica insufficiente a contenere tutti quelli necessari all’utenza e in alcuni casi anche al mal funzionamento delle tessere che non aprono gli sportelli del conferimento.

«Per venire incontro alle esigenze dell’utenza - spiega ancora la Riecam attraverso il suo legale dopo aver constatato le criticità nel servizio così come impostato all’inizio - ed evitare l’incontrollato abbandono dei rifiuti, la Riecam ha istituito sul territorio altri due punti di conferimento presidiati dal proprio personale che offrono il servizio alla cittadinanza sette giorni su sette. Nonostante ciò, come evidenziato dagli scatti fotografici pubblicati, l’inciviltà regna sovrana, tant’è che dall’anno 2014 ad oggi, plurimi articoli sono apparsi sui quotidiani locali per denunciare il grave atteggiamento degli utenti avvezzi all’abbandono incontrollato di rifiuti in città».

La Riecam richiama la Polizia locale a rappresentare le situazioni di irregolarità: «E’ d’obbligo però sottolineare che in caso di abbandono – spiega il legale della Riecam - alla società addetta alla gestione del servizio di igiene urbana è inibito il ritiro, atteso che il rifiuto deve essere dapprima classificato con l’intervento dell’ufficio ambiente e della Polizia municipale che deve adoperarsi anche per cercare di individuare i responsabili e trasferire la notizia criminis alla competente Procura della Repubblica. Soltanto dopo tale propedeutico facere può intervenire la società di gestione del servizio e procedere alla rimozione».

VENTITRE’ GIORNI TRA CALDO E RIFIUTI Per quanto riguarda la raccolta porta a porta proseguono le lamentele: non si tratterebbe di incivile abbandono di rifiuti, ma di rifiuti conferiti e non ritirati, e di un calendario per il conferimento inadeguato alle esigenze degli utenti, specie nel periodo estivo.

Fuori da un ristorante e da un supermercato ieri mattina imperavano secchioni strabordanti di rifiuti: «Sono tre giorni che stiamo così», la segnalazione di una residente. «La plastica è una settimana che non la ritirano”. «Dobbiamo stare con le finestre chiuse ma ugualmente ci sta una puzza insopportabile». Nei negozi e nei centri commerciali o ristoranti non si può stare una settimana senza ritirare, per non parlare della zona artigianale, si sono proprio dimenticati». Anche nelle case private si saltano ancora i ritiri: «Questa settimana mi hanno ritirato l’umido dopo 10 giorni…il secchio pieno di vermi e un male odore che non dico». C’è ancora tanto da lavorare e le lamentele degli utenti sono lì a testimoniarlo: a 24 giorni dalla partenza del servizio.

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