ACQUAPENDENTE - Il Tar del Lazio ha respinto in fase cautelare il ricorso di una società privata che contestava al Comune di Acquapendente, costituitosi in giudizio e difeso dall'avvocato Michele Greco, la riduzione dell'estensione di un progetto di impianto agrivoltaico di quasi 90 ettari e 42 MW di potenza nel territorio. Alla base dell'ordinanza del tribunale amministrativo regionale (la numero 5091 dell'8 novembre 2024) la seguente motivazione: «L’autorizzazione degli impianti anche agrivoltaici deve essere rilasciata nel rispetto delle normative vigenti in materia di tutela dell’ambiente e del paesaggio, dovendo tener conto anche delle previsioni contenute nella pianificazione dell’impatto sul territorio». La società in questione aveva invocato l'annullamento, previa sospensione cautelare degli effetti, del decreto di Valutazione impatto ambientale (Via) del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica emesso a luglio 2024 e dei pareri della Commissione tecnica PNRR-PNIEC e del Ministero della Cultura. L'obiettivo era il rilascio dell’autorizzazione per realizzare l'opera nella sua interezza, anche nelle zone sottoposte a vincolo idrogeologico con classe di pericolosità elevata e nelle aree classificate del Piano Territoriale Paesaggistico della Regione Lazio (PTPR) come paesaggio agrario di valore. A tal proposito il Comune aveva espresso parere negativo in quanto ricadente in area non idonea ai sensi della delibera di giunta regionale del 2022. Inoltre, come confermato dalle più recenti sentenze del Consiglio di Stato, le tutele ambientali e paesaggistiche previste dal PTPR e anche dal Piano di bacino del Tevere, non possono essere sacrificate solo in ragione del regime di favore di cui godono gli impianti per la produzione di energia rinnovabile in generale e gli impianti agrivoltaici in particolare. Il Comune di Acquapendente, pur riconoscendo l'importanza di incrementare le fonti rinnovabili come strumento indispensabile per promuovere la sostenibilità energetica e ambientale, prosegue nel suo impegno a tutela del territorio, come già avvenuto nel 2021, quando insieme ad altri comuni limitrofi e sempre assistito dall'avvocato Michele Greco, aveva ottenuto dal Consiglio di Stato (sentenza numero 1399/2021) la bocciatura definitiva di un impianto geotermico pilota che sarebbe dovuto sorgere nell’area di Torre Alfina. «L'ordinanza del Tar del Lazio - commenta la sindaca di Acquapendente, Alessandra Terrosi - ha una rilevanza molto importante per il nostro territorio e per l'intera Tuscia, già satura di impianti, dal momento che riafferma il principio fondamentale della tutela del paesaggio e dell'ambiente, dopo anni in cui le disposizioni in materia sono state subordinate rispetto all’interesse nazionale alla produzione di energia. La tutela dell'ambiente e del paesaggio è un valore costituzionale e con questo esito è stato ribadito che altri interessi non possono godere di corsie preferenziali a suo discapito. Il Comune non è contrario alle fonti energetiche rinnovabili, tuttavia è necessaria un'adeguata programmazione territoriale per garantire il giusto equilibrio ed evitare di gestire in emergenza questo tipo di situazioni».

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