PHOTO
La sindaca Chiara Frontini ieri ha depositato in Procura una memoria nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte minacce a Marco Bruzziches che suo marito, Fabio Favini, avrebbe proferito, con lei presente, nel corso di una cena a casa del consigliere.
È stata la stessa sindaca a riferirlo ieri in apertura del consiglio comunale.
«Ci tenevo ad aggiornare il consiglio comunale in tutta trasparenza - ha detto - Intendo di avere la coscienza pulita come ho sottolineato dall’inizio di questa vicenda».
Chiara Frontini ha quindi comunicato di essersi recata negli uffici della Procura.
«L’indagine è ancora in corso - ha detto - e in quella sede ho depositato una memoria insieme ai miei avvocati che ribadisce il convincimento fermo e solido di non aver commesso i fatti che mi vengono contestati, di non aver minacciato o intimidito nessuno. Questa memoria confuta in diritto e in fatto tutte le contestazioni che mi sono state mosse e per le quali i pubblici ministeri stanno facendo i dovuti approfondimenti».
La sindaca ha quindi ribadito che «quello emerso dalla stampa non è un frasario che mi appartiene e non ho minacciato né detto alcunché».
Frontini ha sottolineato che «non essendo le indagini ancora concluse, nel pieno rispetto dei magistrati, insieme ai miei legali abbiamo ritenuto opportuno non divulgare il contenuto della memoria ma ritengo opportuno che il consiglio sappia che la sindaca ha ribadito la sua innocenza rispetto alle contestazioni mosse, confermando la massima collaborazione e la totale disponibilità a rispondere a tutte le domande quando avrò facoltà di accedere a tutti gli atti dell’indagine, quando avrò preso contezza di tutto quanto mi viene contestato, cosa che a oggi non posso fare. La possibilità di difesa, non conoscendo gli atti, è limitata.».
La sindaca, poi, rispondendo al capogruppo della Lega, Andrea Micci, ha chiarito che «è noto che c’è un’indagine nei miei confronti. Non c’è un avviso di garanzia, ma ho ritenuto opportuno presentare le mie controdeduzioni in diritto e in fatto, su invito della Procura. Ora aspettiamo fiduciosi l’esito delle indagini».