CIVITAVECCHIA – La potatura e il taglio degli alberi in corso su viale Guido Baccelli e via Roma stanno scatenando polemiche e indignazione. Le immagini dei platani, ridotti a tronchi spogli e privi della loro chioma, hanno fatto il giro dei social e attirato l’attenzione di esperti e attivisti. Tra le voci più critiche, quella di Jacopa Stinchelli, del Coordinamento Difendiamo i Pini di Roma ed esponente di ONDA (Organismo Nazionale Difesa Alberi), che ha definito l’intervento un vero e proprio “scempio” e ha sollevato interrogativi sulla gestione e sulle autorizzazioni dell’operazione.

«Ho visto le foto e sono rimasta scioccata - ha dichiarato Stinchelli - anche se vivo a Roma e situazioni simili sono purtroppo all'ordine del giorno. I platani vanno trattati con attenzione: sono alberi forti, ora in piena ripresa vegetativa, e ospitano molti nidi di uccelli. I tagli che ho visto, in alcuni casi vere e proprie capitozzature vietate per legge, rischiano di rendere gli alberi pericolosi in futuro. Ferite così grandi sono veicoli di marciumi e infezioni fungine. Se un grosso ramo dovesse cadere un domani, di chi sarebbe la responsabilità?». 

Stinchelli denuncia l’assenza di un criterio conservativo nell’approccio a queste operazioni: «I platani vengono scelti nelle città per la loro resistenza e l’ombra che garantiscono. Con l’estate alle porte, ci accorgeremo presto delle conseguenze di queste potature. Sono stati vandalizzati e mutilati. Il paesaggio è stato compromesso. Si vede a occhio nudo».

Dubbi anche sulle procedure seguite e sulla presenza di una perizia dettagliata che giustificasse interventi così drastici. «Ci sarà un accesso agli atti per verificare se questi sfregi erano autorizzati. In altri comuni, ditte che non lavorano a regola d’arte vengono allontanate. Qui, invece, vogliamo capire se l’agronomo incaricato ha seguito i lavori da vicino. La salute degli alberi e dei cittadini richiede tempo, attenzione e competenza».

A rincarare la dose, anche la delegata ai beni monumentali del Comune di Civitavecchia, Roberta Galletta, che parla senza mezzi termini di un danno ambientale e d’immagine per l’Amministrazione di cui lei stessa fa parte: «Tagliare un albero a fine marzo, con le foglie nuove, significa condannarlo a morte. Lo rende più fragile e vulnerabile ad attacchi di patogeni e malattie. E non serve una laurea per capire che le potature non si fanno così: anche un bambino lo capirebbe» ha dichiarato Galletta. La delegata racconta di essersi recata di persona a via Roma per chiedere spiegazioni agli operai della ditta incaricata, senza però trovare il responsabile tecnico: «Ho chiesto dove fosse l’agronomo, che per legge deve essere presente in cantiere, come un archeologo in un’area di scavi. Non c’era. E oggi è sabato. E piove pure, cosa che incide sulla sicurezza degli operai». Un intervento, secondo Galletta, che contrasta con le indicazioni precedenti. «I platani di viale Guido Baccelli erano stati “accarezzati” nel 2019 su indicazione dell’assessore all’Ambiente dell’epoca, Alessandro Manuedda, con il parere degli agronomi di intervenire solo dopo sei o sette anni. Ora, dopo appena cinque anni, sono stati potati fino a sembrare pali della luce. C’era davvero bisogno di violentare anche quelli?». L’intervento ha suscitato anche il malcontento di molti cittadini, che sui social denunciano lo stravolgimento del verde urbano e la perdita di uno degli elementi caratteristici del paesaggio cittadino. «Capisco tutto, la fretta, le pressioni di qualche abitante che teme rami e insetti, ma non si lavora così -afferma ancora Galletta – oltre al danno agli alberi, c’è un forte imbarazzo per l’Amministrazione. Sono molto arrabbiata».