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CIVITAVECCHIA – Non sono passati inosservati i dati snocciolati nei giorni scorsi da Confcommercio Roma che ha realizzato una indagine sulle imprese del commercio e del turismo del comune di Civitavecchia, attraverso interviste a 130 realtà del territorio. Tra i dati che più sono saltati a l’occhio quelli relativi alle 74 nuove imprese nate nel 2023 e le ben 120 che però hanno chiuso definitivamente i battenti con un saldo negativo di -46. «Centoventi attività chiuse, nel solo anno 2023, sono effettivamente uno sproposito; da non crederci se ciò non venisse detto dalla Confcommercio, a seguito di una indagine seria e accurata - hanno infatti commentato dall’associazione Civitavecchia C’è - le 74 nuove aperture sono una speranza, addolciscono i danni delle chiusure, ma non la drammaticità. Lo stato degli atti diventa ancora più significativo se lo paragoniamo a quanto viene sbandierato politicamente dalle diverse istituzioni che, a parole, presentano la nostra città come un’oasi felice, al solo scopo di coprire la verità per non essere platealmente coinvolti nelle responsabilità». E l’associazione dipinge un quadro della situazione attuale preoccupante. «Una verità che ci vede con una popolazione che non cresce nel numero e nella qualità della vita - hanno aggiunto - nel reddito pro capite ora di circa 14.000 euro, nei servizi e nelle strutture anche sportive, alla ricerca di un nuovo modello di sviluppo, in alternativo a quello attuale fintamente industriale, ma semplicemente energetico». E tornando ai dati sulle attività commerciali «non possiamo non prendere atto che una politica clientelare che non ha dato a tutti pari opportunità ,anzi spesso è andata a favorire le aziende più grosse - hanno concluso da Civitavecchia C’è - abbia condizionato e depauperato le altre. Forse riflettere sull’intera questione, anche in virtù delle prossime elezioni potrebbe essere opportuno. E perché no, poiché siamo ancora dentro la città Metropolitana di Roma, sarebbe anche il caso di fare effettive verifiche su quanto sia conveniente rimanerci».
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