«Ho incontrato spesso Papa Francesco e mi ha detto sempre due parole: coraggio e creatività, ossia la capacità di andare oltre, di varcare le soglie e aprire sentieri nuovi, dove tutto converge in una corresponsabilità condivisa». Lo ha detto il vescovo, monsignor Orazio Francesco Piazza, oggi pomeriggio nell’omelia della messa in suffragio del sommo pontefice. E’ stata una cerimonia molto partecipata: oltre alle autorità tra cui il prefetto Gennaro Capo, il procuratore Paolo Auriemma, il presidente della Provincia Alessandro Romoli, la sindaca Chiara Frontini, i consiglieri regionali Enrico Panunzi e Daniele Sabatini, i rappresentanti dei forze dell’ordine, anche tanti cittadini e religiosi che hanno gremito la cattedrale. «Siamo toccati dalla tristezza del distacco – ha detto il vescovo - Una tristezza che invita alla riflessione ma che è illuminata dalla luce del cero pasquale. Quella luce che ci ha insegnato cosa significa rinascere e mai rassegnarsi di fronte alle complessità del vivere».

Il vescovo ha sottolineato come papa Francesco abbia «cambiato il vocabolario con cui leggere i contesti della vita, pronunciando anche parole importanti che hanno cambiato i contesti politici, economici: pace, giustizia, purezza del cuore, un cuore trasparente».

«Se vogliamo pregare per Francesco - ha esortato il vescovo - ognuno di voi deve dare quello che ha».