LADISPOLI – L’impressione è che il matrimonio tra il gruppo Progetto Ladispoli e il sindaco Grando sia ormai finito. Il divorzio ufficiale, probabilmente, verrà già sancito durante il prossimo Consiglio comunale dove i tre consiglieri dissidenti, Sabrina Fioravanti, Ferdinando Cervo e Emiliano De Simone, potranno mettere in pratica la loro autosospensione dalla maggioranza. Una scelta forte, come quella del primo cittadino di silurare il loro assessore di riferimento Stefano Foschi dopo i fuochi d’artificio nell’ultima massima assise cittadina. «Quanto accaduto l’altra sera – hanno scritto in una nota congiunta i tre consiglieri – ha dimostrato la totale assenza di politica, confronti e democrazia a guida Grando. Le divergenze sulla votazione di un punto importante hanno causato in modo totalmente ingiustificabile, despotico e totalitario, il ritiro delle deleghe in capo all’ex assessore Stefano Foschi, espressione della lista Progetto Ladispoli». I rapporti sono tesissimi. «I nostri principi – aggiungono – sono dialogo, ascolto, condivisione e politica da intendersi quale al servizio alla città. La rimozione di Foschi ha privato la comunità di una figura con specifiche competenze professionali e umane. Vista la complessa situazione scaturita dai comportamenti del sindaco, ci sospendiamo volontariamente dall’attività politica per il tempo necessario ad attuare ogni tentativo di dialogo pacifico con la maggioranza». Il sindaco al momento non risponde alle accuse mosse dagli espondenti di Progetto Ladispoli. Se il numero legale dovesse essere messo a dura prova lo capirà dai prossimi consigli comunali. Chi ci sarà al posto di Foschi? Tra i papabili anche Gabriele Fargnoli della lista Grando Sindaco, il primo dei non eletti.


Il Pd intanto non si lascia sfuggire l’occasione di commentare la vicenda. «Dopo Dora Lazzarotto è toccato a Stefano Foschi: in soli sei mesi un altro assessore è stato mandato via – criticano i dem locali - davvero un record negativo, maturato comunque in un clima avvelenato di cui da anni si avevano i segnali. L’arroganza del sindaco Grando è diventata un problema per la città: a quello che avviene nell’ambito della maggioranza si aggiunge la limitazione del diritto di intervento dei consiglieri comunali, ottenuta con la modifica del regolamento».


LE ALTRE MOSSE


Novità anche in minoranza. È ufficiale l’ingresso nel Terzo Polo da parte di Eugenio Trani che lascia Ladispoli Città. Trani alle precedenti elezioni comunali aveva sorretto la candidatura a sindaco di Alessio Pascucci, quest’ultimo consigliere comunale, metropolitano e candidato anche alla Regione con Alessio D’Amato.


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