LADISPOLI – «A nostra avviso questa estate è da pollice all’ingiù». Per Ladispoli Attiva la stagione appena conclusa lascia una scia di malcontento tra i cittadini e i turisti. Fari puntati sull’amministrazione comunale che da una parte ha puntato sul rilancio della città con eventi di grande richiamo, dall’altra però – per i civici che siedono sui banchi di opposizione – non ha saputo affrontare le problematiche strutturali del tessuto urbano: il traffico, la mancanza di parcheggi, le strade sporche, l’inquinamento acustico e il degrado degli arredi urbani. Non meno importante poi l’aumento relativo alla Tarip, argomento molto discusso in questi giorni a Ladispoli per il la stangata superiore al 16%. «Molti quartieri però – scrivono i consiglieri Fabio Paparella e Gianfranco Marcucci – sono trascurati. Un contrasto tra la pressione fiscale in aumento e il degrado visibile delle vie cittadine, che ha suscitato non poche critiche. I rifiuti accumulati e la mancata pulizia delle aree pubbliche hanno contribuito a un quadro igienico indegno di una città che ambisce a una vocazione turistica». Irrisolti il nodi della viabilità. «È al collasso – aggiungono – e l’assenza di strategie efficaci e di nuovi parcheggi ha reso trovare un posto auto una sfida quotidiana». Non meno importante per Ladispoli Attiva il tema relativo alla movida sfrenata. Gli abitanti a colpi di raccolte firme ed esposti hanno si sono fatti sentire senza però ottenere grandi risultati, soprattutto per quei gestori dei locali che se ne sono infischiati delle ordinanze producendo musica ad alto volume fino a notte. «Un assordante inquinamento acustico – non usano giri di parole i rappresentanti di minoranza - molti stabilimenti balneari e bar e la stessa amministrazione comunale con gli spettacoli in piazza hanno ignorato i limiti di decibel imposti dal provvedimento sindacale. Il problema, già noto nelle passate stagioni, non è stato affrontato con la dovuta attenzione».

I GUASTI IMPROVVISI Da non sottovalutare i black out elettrici e idrici. «Gli eventi, pur di successo in termini di partecipazione, sono apparsi come l’orchestra del Titanic, che suonava mentre la nave affondava».

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