CIVITAVECCHIA – «Sono in corso i lavori per la costruzione del nuovo Terminal Donato Bramante che, ci auguriamo, sarà pronto entro la seconda parte del 2025. Sarà una struttura completamente green che migliorerà l’esperienza dei crocieristi che vengono qui a Civitavecchia».

La conferma è arrivata dal general manager di Roma Cruise Terminal John Portelli, a margine della conferenza stampa di presentazione dei dati delle crociere per il 2024, con il settore che ha fatto registrare un nuovo record, sfiorando i 3,5 milioni di passeggeri e proiettandosi a scalzare dal podio del Mediterraneo il porto di Barcellona. Un risultato frutto del lavoro di squadra, come ha tenuto a ribadire il commissario straordinario dell’Adsp Pino Musolino, ma anche della lungimiranza dimostrata, con interventi di potenziamento e miglioramento delle infrastrutture.

«Abbiamo completato l’impianto fotovoltaico del Terminal Vespucci, che quindi sarà interamente alimentato da energia rinnovabile - ha aggiunto Portelli - stiamo lavorando sul rinnovamento del design del Terminal 10 per poi trasferirlo al 18 e che sarà dedicato alle navi boutique, a conferma della vocazione di Civitavecchia come hub europeo principale per questo genere di imbarcazioni».

Una serie di interventi infrastrutturali, quindi, citando solo quelli relativi al settore crociere, che stanno rendendo il porto di Civitavecchia sempre più funzionale ed ecosostenibile.

«Ma ci sono altri progetti importanti che vedono il ripensamento di tutta l’area portuale di Civitavecchia - ha sottolineato Portelli - i nuovi varchi che saranno inaugurati nel 2025, il ponte che collegherà questa parte del porto con le banchine delle crociere. E poi, le nuove bitte di 300 tonnellate che sono piuttosto rare nei porti italiani e che sono fondamentali per dare flessibilità agli ormeggi, specialmente per le grandi navi che si fermano nel porto di Civitavecchia». Interventi che si inseriscono in quelli in corso d’opera, con fondi del Pnrr e non solo, che stanno rivoluzionando lo scalo, dall’apertura a sud all’ultimo miglio ferroviario, passando per il cold ironing che, con i suoi 80 milioni di euro di investimenti, si conferma uno degli interventi più consisenti in Italia, «in grado - ha concluso Musolino - di rendere i nostri porti sempre più competitivi».

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