CERVETERI - La tragedia di Mestre, dell'autobus che va oltre i guardrail di sicurezza e precipita giù nel vuoto, continua a essere impressa nella mente di molti. Anche, e forse soprattutto, nelle menti di chi ogni giorno si ritrova ad attraversare con i mezzi o a piedi, il cavalcaferrovia che collega Marina di Cerveteri a Campo di Mare. «Più che di guardrail possiamo parlare di ringhiere. I guardrail devono contenere le auto che percorrono la strada in causo di incidente, ma devono anche garantire una protezione ai pedoni che in quel momento si trovano a transitare», commenta Pietro Moscardini, residente, con esperienza nei vigili del fuoco e nella protezione civile. Marciapiede allo stesso livello della strada, sconnesso. Una ringhiera di protezione sconnessa in vari punti, con le giunzioni dissaldate ed arrugginite: un vero e proprio problema di sicurezza.

Proprio come non è in splendide condizioni la barriera di protezione che dovrebbe dividere il cavalcaferrovia dai binari della stazione ferroviaria sottostante. Il muretto è ammalorato. La barriera è «troppo corta» non a completa copertura del tratto intessato. Non si esclude dunque il pericolo che «qualcuno possa commettere qualche bravata gettando bottiglie o altro sui binari, causando un vero e proprio disastro». L'appello è rivolto agli Enti interessati: «Bisogna intervenire, magari con un tavolo tecnico andando a verificare se le norme dal 92 ad oggi emanate, siano state rispettate oppure no». «Abbiamo già chiesto alle Ferrovie un dialogo», risponde l'assessore ai Lavori pubblici, Matteo Luchetti. «C'è bisogno di un intervento più strutturale». L'assessore ha anche ricordato come in passato «siano stati fatti degli interventi di sistemazione, ad esempio, della ringhiera. Ma è chiaro che lo stato di ammaloramento richiede un intervento più incisivo».

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