CIVITAVECCHIA – Un fiume di gente in strada oggi pomeriggio a Civitavecchia per la tradizionale sfilata di “Io faro carnevale”, una delle manifestazioni più attese dell’anno nella città portuale. Complice una bella giornata di sole, la carovana è partita regolarmente da Largo Cavalieri accendendo subito l’allegria tra coriandoli, musica e balli che hanno coinvolto grandi e bambini.

La manifestazione, giunta alla sua 27esima edizione, con “...E ora sto dicendo pace” porta in primo piano un tema attualissimo, in un momento storico molto delicato, «sull’orlo della terza guerra mondiale», come ha spiegato la delegata Roberta Galletta. La sfilata dei carri, dalla Mediana è scesa per viale Matteotti, corso Centocelle, via Crispi fino a via Giordano Bruno per il gran finale a viale Garibaldi.

Sette i carri allegorici allestiti che hanno catalizzato l’attenzione dei civitavecchiesi e non solo: “Alice nel paese delle meraviglie”, “Peter Pan”, “I Croods”, “Le Regine dell’Antico Egitto”, “La Fiera d’Abril di Siviglia, “Sanremo è” e “I Supereroi”.

La manifestazione, realizzata sotto la direzione artistica di Gioia Lestingi e grazie all’associazione del patron Sebastiano Petrarolo, è divenuta a tutti gli effetti un appuntamento che fa parte delle tradizioni di Civitavecchia e per questo deve essere considerata «patrimonio immateriale della nostra città», ha scandito Galletta che con Gioia Lestingi nel 2015 ha riportato in vita l’evento, dopo ben sette anni di interruzione.

La manifestazione è via via cresciuta negli anni. «Questo è un carnevale che arriva dal basso - ha spiegato Roberta Galletta - ed è per questo che funziona. E’ il frutto di un grande impegno e di un vasto coinvolgimento della comunità e delle scuole che hanno saputo creare una festa meravigliosa, che non è solo divertimento ma anche veicolo di messaggi importanti proprio come quello della pace».

«La città risponde quando c’è bellezza», ha detto Roberta Galletta che sull’onda dell’entusiasmo già pensa di replicare l’evento in estate. «Manifestazioni come queste devono essere considerate anche un grande volano turistico e l’auspicio è che possa coinvolgere sempre di più associazioni e realtà del territorio».

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