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«Io sottolineo sempre da dove vengo, anche se purtroppo non tutti riescono a localizzare la Tuscia. Un territorio che da sempre mi impegno a promuovere, insieme alle sue eccellenze gastronomiche». La giovane pastry chef Martina Brachetti, originaria di Tuscania, vanta numerose esperienze lavorative in tutto il mondo al fianco di grandi nomi della pasticceria: è stata allieva di Pierre Hermè, ha lavorato nel ristorante romano di Heinz Beck “La pergola” e al San Barbato Resort di Lavello, ma porta sempre nel cuore la sua terra d'origine e i prodotti che la caratterizzano, non solo dolciari. Proprio la scorsa settimana Martina ha capeggiato anche la giuria di premiazione della migliore pizza di Pasqua a Bagnaia.
«Le nocciole, la carne, i salumi... Qui nel Viterbese abbiamo la possibilità di assaggiare sapori diversi, anche molto decisi, che non si trovano dappertutto. - racconta Martina - Spesso quando racconto dello zabaione d’uovo che mi preparava mia nonna da piccola in molti rimangono stupiti, ma posso dire di essere stata fortunata, ho mangiato sempre cose buone e nel mio percorso ho conosciuto i migliori oli, i migliori ciocccolati».
Riguardo alla sua passione per l’arte della pasticceria, Martina afferma che «non avrei voluto fare nient’altro nella vita. Anche con tutte le difficoltà e i continui spostamenti che ci sono non cambierei mai il mio lavoro, che è pura espressione e creatività». La pastry chef racconta di aver sempre lavorato nell'ambito della ristorazione dopo la scuola, a partire dagli stabilimenti balneari, dove realizzava dolci, prima di iscriversi alla scuola di pasticceria. Ma l’amore per il forno è iniziato già da molto prima: «Sin da piccolina mi divertivo ad impastare e infornare dolci - ricorda - scoprivo le ricette sulle riviste e poi, successivamente, tramite i programmi televisivi».
Dopo il podio ottenuto dalla squadra italiana di cui Martina faceva parte a “La coupe du monde de la Pâtisserie” di Lione, la prossima settimana inizierà a lavorare al Jumeirah Palace di Capri, hotel di lusso a 5 stelle di una catena araba, per poi tornare alla coppa mondiale di Lione del 2025.
«A settembre si svolgeranno le selezioni nazionali a Brescia - afferma - e a gennaio 2024 quelle europee. L’Italia è da dieci anni sul podio e conta ben 3 medaglie d’oro: insieme al Giappone siamo la nazione più premiata e questa volta puntiamo al primo posto».
Hai mai considerato l’idea di tornare a lavorare nella Tuscia?
«Lo farei subito - risponde - soffro molto la lontananza da casa, dove sto molto bene. Il Viterbese ha tutto ciò che mi piace, dalle terme alla natura, è un territorio ricco di storia che offre di tutto. Ma al tempo stesso so anche che forse non tutti apprezzerebbero il tipo di pasticceria che realizzo, che si discosta da quella tradizionale, e il momento attuale non è certo quello migliore per aprire un’attività e fare grandi investimenti».