PHOTO
FIUMICINO - Michelle Causo, la ragazza 16enne uccisa a coltellate a Primavalle e’ stata sepolta sepolta al cimitero di Santa Ninfa, sito in via delle Idrovore di Fiumicino. E’ l’ultimo atto di una vicenda drammatica, che provocherà ancora per molto tempo dolore, tristezza ed incredulità.
Il feretro è stato trasportato al Santa Ninfa dopo i funerali, svolti nella parrocchia di Santa Maria della Presentazione, in via di Torrevecchia tra lacrime e commozione. Appoggiate sul sagrato, alcune corone di fiori tra cui quelle del presidente della Regione, Lazio Francesco Rocca, e del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Su quella portata dal fidanzato di Michelle si legge la scritta “Ti amo”.
I funerali della giovane donna sono stati presieduti dal l vescovo Baldo Reina. questa la sua omelia: «“Se il chicco di grano caduto in terra non muore rimane solo; se invece muore porta molto frutto”. Al centro della nostra celebrazione eucaristica in suffragio di Michelle abbiamo ascoltato queste parole di Gesù. Il Maestro sta parlando del mistero della sua morte; sta aiutando i suoi amici a vedere con occhi nuovi la fine della sua esperienza terrena, e a volgere lo sguardo alla sua trasfigurazione, nella giustizia più grande, quella di Dio che lo risorgerà dai morti. Gesù prende spunto da quello che succede in natura; un piccolo chicco di grano viene gettato in mezzo al terreno e affinché porti frutto è necessario che muoia; quella morte sarà la premessa di una nuova vita e di un raccolto abbondante.
Davanti alla bara di Michelle ci sentiamo tutti sconfitti e affranti. Davanti alla morte di questa nostra sorella come prima cosa ci dobbiamo fermare; dobbiamo togliere i sandali delle nostre tante certezze e avere l’onesta di compiere un sano e sincero discernimento. La morte di Michelle ci pone delle domande come Chiesa e come Società Civile. Dove stiamo andando? Siamo coscienti o no che la nostra è una crisi di civiltà? Cosa stiamo offrendo ai nostri giovani? Ce la sentiamo ancora di dire che stiamo costruendo un futuro per loro, oppure siamo diventati tutti complici di progetti di morte? Sono domande forti. Lo so.
Ma sono domande che, penso, tutti portiamo dentro e che ci invitano ad un attento esame di coscienza!». Il vescovo ha poi fatto un monito rivolto ai giovani ed agli adulti: «Lo direbbe ai ragazzi: «custodite la vita; una volta per tutte dite di no alle droghe, ai crack, alle sostanze. Custodite la vita perché voi siete preziosi». Non smettere Signore di sussurrare ai giovani quanto è importante che si prendano cura della loro vita; che non facciano le cose perché le fanno tutti, che non sprechino la vita dietro mode omicide, che abbiano il coraggio di dire di no agli spacciatori di morte, che voltino le spalle a chi li considera merce di scambio, a chi li svende per un mucchio di denari, a chi li confonde dicendo che sballo è felicità mentre è solo un terribile baratro che inghiotte corpi e coscienze. Lo direbbe a noi adulti: «custodite i ragazzi che non sono solo il futuro ma sono il presente di ogni società, custodite i loro sogni, la loro bellezza, la loro generosità. Lo direbbe ai genitori: custodite i vostri figli. Accompagnateli nella difficile sfida educativa». Lo direbbe alla chiesa: «custodite i giovani, andateli a cercare dove vivono, dove si divertono, dove passano il tempo. Non li aspettate in chiesa, uscite, cercateli, state con loro, amateli». Lo direbbe ai politici: «custodite i giovani creando per loro opportunità di sviluppo integrale, prospettive vere di impegno e di lavoro, progetti di società in cui loro siano davvero protagonisti». I giovani vi chiedono centri di socializzazione tutti per loro, ambienti più sicuri, luoghi più accoglienti, L’appello di Gesù sarebbe soprattutto rivolto in questa circostanza alle agenzie educative: “custodite i ragazzi, non stancatevi di accompagnarli nel processo di maturazione umana, per favore parlate dei Valori! Solidarietà, giustizia, bene comune, rispetto della vita, rispetto del creato… testimoniandoli voi per primi”1».