S. MARINELLA – Si sono chiusi qualche giorno fa, i tavolini per la raccolta delle firme a favore del No all’Autonomia differenziata”, per il ritiro di qualunque autonomia differenziata, l’uguaglianza dei diritti e l’unità della Repubblica la Cgil, l’Anpi, la lista civica Il Paese che vorrei e Rifondazione Comunista, hanno chiuso con l’8 settembre la raccolta firme a favore del referendum per l’abrogazione totale della legge 86, del 26 giugno, presentata da Calderoli ministro per le autonomie regionali e voluta dalla Lega. Per tutto il mese di agosto, sono stati allestiti banchetti per le strade consentendo ai residenti ed anche ai villeggianti provenienti da Roma, di firmare. Anche a Santa Marinella, come nel resto d’Italia, la risposta popolare è stata molto consistente. “I banchetti – dicono gli organizzatori - sono stati anche occasione di confronto e di informazione sull’importanza di fermare una legge pericolosa per l’unità nazionale, in grado di compromettere formalmente l’eguaglianza tra cittadini. In molti considerano inaccettabili le diseguaglianze già in atto, soprattutto in campo sanitario ed infrastrutturale. Anziché colmarle, questa legge non farebbe altro che approfondire tali diseguaglianze in settori vitali quali la previdenza e la pubblica istruzione, concepita originariamente per dare a tutti i cittadini pari opportunità. I famosi Livelli Essenziali di Prestazioni che pur la legge prevede, non potranno essere garantiti in quanto non è chiaro come verrebbero finanziati, visto che l’autonomia regionale concede la possibilità di trattenere il gettito fiscale all’interno della Regione stessa. Delegare inoltre alle Regioni materie quali il commercio con l’estero, ed i trasporti e l’energia, significa rinunciare ad una strategia nazionale da proporre in Europa ed in un mondo ormai globalizzato. Anziché dotarci di solidi piani nazionali vitali per un futuro sempre più incerto, ci si avventura in un percorso di particolarismi regionali che finirà per penalizzare tutti”. La campagna, a livello nazionale, si concluderà il 26 settembre, si può firmare on line fino a quella scadenza, con la consegna delle firme in Cassazione, ma i numeri sono già molto incoraggianti, si parla di un milione di firme già raccolte. La riforma delle autonomie regionali, strettamente legata a quella del “premierato forte” a detta della Meloni, rappresenta un caposaldo della politica di questo governo, per questo la legge sull’autonomia differenziata va fermata con un forte pronunciamento popolare. Una volta ammesso, il referendum sarà fondamentale che i cittadini si rechino alle urne, convincendo e più persone possibile a fare lo stesso. Il costituito coordinamento di S. Marinella dunque non si scioglie, in attesa della decisione della Cassazione.

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