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TARQUINIA - Picchetto d’onore, lacrime, singhiozzi e tanto dolore nel giorno dell’addio al luogotenente dell’esercito Roberto Cattaneo. In una chiesa del Duomo gremita, con i rappresentati dell’esercito in divisa, ieri pomeriggio si sono svolti i funerali del 56enne che ha perso la vita a seguito di un incidente in moto avvenuto il 17 maggio sull’Aurelia bis, all’altezza di Monte Romano.
In tantissimi si sono stretti al dolore immenso della moglie Federica e dei figli Alessio e Angelo, del fratello Maurizio, della nipote Giulia, dei cognati, delle cognate, dei suoceri e dei parenti e amici che volevano bene a Roberto; perchè lui era una persona buona, perbene, vera. Un uomo sempre pronto a dare conforto a chi ne aveva bisogno.
A celebrare le esequie don Roberto Fiorucci, amico di famiglia e di Roberto in particolare. Il sacerdote ha voluto ricordare che «la vita è eterna, non c’è più il corpo, ma lo spirito è eterno». Il parroco ha invitato a non chiedersi il perché di una simile tragedia che ha coinvolto Roberto e la sua famiglia. Ha ricordato anche l’analogia con Simone Torroni, il 28enne morto anche lui per un incidente in moto, dopo che, 12 anni prima, era morto allo stesso modo anche il fratello.
Proprio oggi saranno celebrate le esequi di Simone Torroni ad Allumiere nella frazione di La Bianca. Due tragedie simili. «Non chiediamoci il perchè di questi accadimenti», ha detto Don Roberto. Il parroco ha ricordato la grande vicinanza e l’aiuto che Roberto Cattaneo ha sempre garantito alla comunità parrocchiale. «Il profeta Isaia ci ricorda che la morte ci porta nella dimensione eterna - ha sottolineato il parroco - La morte non canta vittoria; non ha l’ultima parola. Perchè c’è la resurrezione. Questo non significa che non dobbiamo piangere, perchè i sentimenti non vanno soppressi. Ma bisogna ricordare che Gesù ci dice che nella bara non c’è Roberto ma il corpo di Roberto. La vita non è solo materia ma è anche spirito, e lo spirito è destinato a proseguire nell’eternità di Dio. Roberto continuerà a tenere fissi gli occhi su di voi figli e moglie e su tutti i suoi cari»
Tante le letture di chi ha voluto lasciare un ultimo pensiero e un saluto per Roberto Cattaneo, a conferma di quanto avesse seminato bene. Tra questi il fratello afflitto, gli amici, i colleghi. Un rappresentate dell’esercito ha inoltre recitato la preghiera dell’aviatore. Un grande applauso ha chiuso la celebrazione. Poi il feretro - sul quale è stata posizionata una sua fotografia e la sciarpa della Lazio, sua squadra del cuore -, è stato accompagnato all’esterno della chiesa, dove ad attenderlo c’erano i colleghi dell’esercito che lo hanno salutato con il picchetto d’onore.
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