CIVITAVECCHIA – Polizia giudiziaria a palazzo del Pincio, due giorni fa, per acquisire documenti presso la segreteria generale del Comune.

Sulla “visita” delle forze dell’ordine regna il massimo riserbo, ma sembrerebbe che gli atti amministrativi e la documentazione richiesti fossero relativi alla nomina dell’architetto Pietro Angelo Collia a dirigente del settore Urbanistica.

Collia al momento della nomina, seguita alla scomparsa dell’ingegner Mauro Nunzi, che era stato nominato in quel ruolo come articolo 110, avrebbe infatti dichiarato il falso, omettendo tra le cause di inconferibilità dell’incarico di citare la sua condanna a 3 anni e 9 mesi per peculato inflittagli dal Tribunale di Ancona nello scandalo Aerdorica, la società pubblica che avrebbe dovuto gestire il nuovo scalo aereo.

Secondo la legge Severino, infatti, sono inconferibili incarichi dirigenziali nella pubblica amministrazione: «a coloro che siano stati condannati, anche con sentenza non passata in giudicato, per uno dei reati previsti dal capo I del titolo II del libro secondo del codice penale (tra cui appunto figura il peculato, ndr) non possono essere attribuiti gli incarichi dirigenziali, interni e esterni, comunque denominati, nelle pubbliche amministrazioni, negli enti pubblici e negli enti di diritto privato in controllo pubblico di livello nazionale, regionale e locale». L’architetto Collia avrebbe quindi nascosto la sua condanna, decidendo soltanto nelle scorse settimane, una volta uscita la notizia sulla stampa, di dimettersi dall’incarico di dirigente.

Collia è però rimasto in servizio sia come funzionario del Comune, sia continuando a ricoprire il ruolo di responsabile unico del procedimento in numerosi procedimenti amministrativi, nonostante secondo l’Anac, l’Autorità Nazionale Anticorruzione, valgano per i Rup le stesse situazioni di inconferibilità dei dirigenti: le funzioni di Rup non possono essere assunte “dai soggetti che sono stati condannati, anche con sentenza non passata in giudicato”, per reati contro la pubblica amministrazione, il primo dei quali, in ordine di codice, è proprio il peculato.

Il problema, dal punto di vista amministrativo, non pare di poco conto per il Pincio. Ma evidentemente, l’acquisizione di documenti da parte della Polizia, sta a significare che intanto la questione è al centro di approfondimenti da parte dell’autorità giudiziaria per gli aspetti penali della vicenda. E non è da escludere che partendo dalle auto dichiarazioni dello stesso Collia l’indagine si allarghi anche ai procedimenti che già di per sé sembrerebbero essere controversi, di cui l’architetto è responsabile.

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PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.