S. MARINELLA –  La Procura della Repubblica di Civitavecchia (pm Roberto Savelli) ha concluso le indagini in merito all’inchiesta per presunta corruzione che fece molto scalpore nel marzo dello scorso anno e che vede oggi indagati in concorso l’imprenditore Fabio Quartieri, i consiglieri comunali Fabrizio Fronti e Roberto Angeletti e l’allora impiegato dell’Ufficio Urbanistica del Comune di Santa Marinella Giuseppe Salomone. Archiviata invece la posizione per l’ex vicesindaco Andrea Bianchi, anche lui coinvolto in un primo momento nel polverone giudiziario. L’avviso di conclusione delle indagini agli indagati è stato notificato lunedì 3 aprile, con l’indagine che, portata avanti anche con l’ausilio di intercettazioni, avrebbe fatto emergere una presunta prassi finalizzata a favorire le attività della famiglia Quartieri: l’ipotesi di reato è quella di corruzione in concorso per atti contrari ai doveri d’ufficio (art 318 cp).

L’accusa parla di “utilità” elargite da Quartieri in cambio di informazioni sull’andamento delle pratiche amministrative di interesse delle sue attività, anche in relazione alla rimozione delle opere edilizie abusive emesse dall’ente locale; in ballo anche presunti pranzi e cene gratuite e presunti impegni da parte degli amministratori per raggiungere, tra le altre cose, anche il cambio di destinazione d’uso dell’hotel della famiglia di imprenditori, con la conseguente possibilità di trasformalo in appartamenti.

Per gli indagati e i loro difensori, tempo venti giorni per presentare memoria e documenti e per rilasciare eventuali dichiarazioni.

Come si ricorderà, il 21 marzo 2022 scattò il blitz dei carabinieri: vennero sequestrati documenti, pc e telefoni cellulari, con i militari che effettuarono anche perquisizioni nei locali in uso ad alcuni indagati, compresi gli uffici situati nella sede comunale di via Cicerone e di lungomare Marconi.

Al sequestro probatorio del materiale seguì poi l’incarico ad un perito da parte della Procura (Andrea Mandarino), chiamato a ricostruire tutte le informazioni contenute negli hard disk dei telefonini e computer sottoposti a sequestro. Intanto i legali di Quartieri presentarono ricorso contro il provvedimento, con il Riesame che di fatto annullò il sequestro, invitando la Procura a riconsegnare il materiale.

Nell’immediatezza di quei fatti, l’avvocato Mereu per conto di Angeletti, chiarì che il suo assistito non aveva mai preso denaro da Quartieri e lo stesso Angeletti disse: “Sinceramente non capisco perché sia stato accusato di questo reato; quello che posso dire è che non ci sono stati riscontri nelle perquisizioni che mi sono state fatte sia in casa, che al laboratorio che nell’ufficio al Comune. Sono completamente estraneo ai fatti, non ho preso i soldi da nessuno, tantomeno da Fabio Quartieri che è un mio amico, ma tale è sempre stato negli anni e non l’ho mai favorito approvando delibere a suo favore, anche perché, chi conosce il regolamento degli enti pubblici sa che ci sono due tipi di delibere. Quelle di giunta, che vengono approvate dai cinque assessori e dal sindaco, di cui io non faccio parte, e quelle di consiglio comunale. In quelle di consiglio, le delibere che vengono votate spesso passano attraverso una riunione di maggioranza che decide se portarle o meno nell’assise pubblica. Una volta arrivate là, vengono votate dall’intera maggioranza. Impossibile quindi che io possa aver favorito attraverso una delibera le attività di Quartieri, allora tutti coloro che hanno votato la delibera dovrebbero essere inquisiti”.

Sulla questione era intervenuto anche l’avvocato di Quartieri, Salvino Mondello, il quale sottolineò: «Le ipotesi formulate dalla Procura parlano di alcune presunte regalie che avrebbero dovuto indurre i consiglieri e l’assessore a redigere e approvare delibere che avrebbero dovuto agevolare o archiviare dei procedimenti amministrativi ancora in essere che riguardano le attività del mio assistito. Poiché non esistono atti e non sono state redatte delibere che possono suffragare tali ipotesi, siamo certi di poter dimostrare che non c’è stato alcun tentativo di corruzione».

Il terremoto al Comune di Santa Marinella portò, come si ricorderà, alla conseguenza della decisione di Andrea Bianchi di dimettersi dall’incarico di vicesindaco. E alla rimozione da parte del sindaco di Salomone. Il sindaco Tidei si dichiarò parte lesa nella vicenda, rimettendosi al lavoro della magistratura per fare chiarezza.

Immediato il commento dell’ex vicesindaco Andrea Bianchi per voce del suo legale difensore avvocato Paolo Tagliaferri: «Sono felice di poter tornare di nuovo ad occuparmi di politica - spiega Bianchi - L’indagine nella quale era inizialmente comparso il mio nome, infatti, prosegue senza che io sia indagato. Non ho mai avuto dubbi che questo fosse il giusto esito della vicenda, ma per coerenza decisi di dimettermi dalla carica di vicesindaco e di dichiararmi disponibile a chiarire ogni aspetto del mio operato come amministratore. Sono umanamente vicino alle persone indagate e sono sicuro che riusciranno a chiarire ogni cosa. Per quanto mi riguarda, posso dire che esco da questa inchiesta come ne sono entrato: a testa alta. Non vedo l’ora di rimettermi al lavoro per il bene della collettività».

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Presunzione di innocenza: Per indagato si intende una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale. Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio. La presunzione di innocenza si basa sull’articolo 27 della Costituzione italiana, in base al quale una persona “Non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”. La direttiva europea n 343 del 2016, recepita con la legge delega n 53 del 2021 stabilisce che "nessun indagato possa essere considerato come colpevole prima che nei suoi confronti venga emessa una sentenza di condanna".

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