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CIVITAVECCHIA – Valanga di ingiunzioni di pagamento per i civitavecchiesi che in queste settimane si stanno vedendo arrivare vecchie multe o pagamenti come Irpef o Tari da saldare. Negli ultimi bilanci l’amministrazione comunale ha dedicato spazi particolarmente importanti ai fondi derivanti dalla riscossione crediti, affidata alla Gefil che dal 2018 in poi si è data parecchio da fare ma, nell’ultimo periodo soprattutto, le cartelle da pagare - più o meno vecchie - si stanno moltiplicando e i dubbi da parte dei cittadini sono molti. Da un lato, infatti, alcuni lamentano l’arrivo di cartelle risalenti ad anni precedenti, vecchie multe già pagate o risalenti a periodi che - sempre teoricamente - dovrebbero rendere il tutto già prescritto. Dall’altro lato, poi, c’è chi ha richiesto chiarimenti su queste cartelle e resta ancora, dopo mesi, in attesa di risposta. Una problematica già sollevata nell’aprile del 2019 quando la fine dell’era Cozzolino ha coinciso una ondata di bollette, multe e cartelle e già al tempo ci si chiese da quale database la Gefil attingesse per inviare le cartelle da pagare. Tornando al presente, però, diversi cittadini preoccupati hanno segnalato di aver cercato di mettersi in contatto con la Gefil chiedendo prima chiarimenti e poi gli atti a dimostrare quanto si stesse esigendo, insomma un qualcosa che dimostrasse che le cartelle non fossero effettivamente prescritte o - come accaduto ad alcuni - magari già pagate. Perché il rischio, quando si inviano migliaia di ingiunzioni risalenti ad anni precedenti, è che qualche debito possa essere già stato saldato. Beh le risposte ricevute, specie per quanto riguarda gli atti più vecchi, sono state davvero poche e sono già partiti i primi ricorsi. Insomma ben venga la lotta all’evasione ma la trasparenza e la comunicazione devono essere massime.
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